Jw Anderson presenta la collezione donna autunno\inverno 2024 sublimando la discrezione di una quotidianità riscritta con parole semplici e stranianti
È il racconto di una visione semplice e concisa, pragmatica come non mai. La collezione donna Autunno\inverno 2024 di Jw Anderson presentata durante la fashion week di Londra è un’ inno sussurrato ad una quotidianità emancipata dallo straordinario. La realtà che si forma è sincera e ci comunica un dualismo formale in cui il corpo si fonde con i capi in un osmosi stilistica.
Un “colloquialismo” che rifiuta il ricordo sbiadito della nostalgia rendendo il presente accattivante nella sua matrice grottesca. Jw Anderson continua infatti il suo racconto di un guardaroba straniante nel suo continuo divenire, dinamico e sperimentale. Le texture, i materiali e le silhouette si posizionano in un limbo stilistico dominato, ad oggi, soltanto dal designer inglese che plasma la realtà del presente attraverso la sua visione unica.
La collezione si aliena dal razionalismo contemporaneo attraverso la scelta di manipolazioni tessili paradossali. Gli abiti si formano da tendaggi in chiffon annodati e drappeggiati sul corpo. La maxi maglieria si espande, annullando i confini delle silhouette classiche attraverso intrecci che sorreggono i perimetri esagerati degli abiti rigidi e dei coordinati.
La gonna longuette si smaterializza in una cascata di nastri colorati, tramutandosi in frange leziose e dinamiche. Il cappotto diventa un guscio avvolgente in cui lo spazio fra il corpo e il capo è infinito ribaltando qualsiasi proporzione del guardaroba classico. Il collante fra tutti questi mondi essenziali si concretizza nella scelta delle scarpe, o meglio delle pantofole da casa, confortevoli nella loro semplicità.
Jw Anderson ci parla di “questo e quello”, del tutto e del niente. Di duplici concetti che si annullano in una sintesi stilistica facilmente comprensibile. Una quotidianità che si colora di grottesco nella lettura psicologica di un guardaroba alienato ma sincero.
Photo courtesy Jw Anderson.
