Jw Anderson x A.P.C. 

Moda e arte si incontrano in un viaggio immaginato da una collaborazione inedita: Jw Anderson x A.P.C.

Un viaggio da Düsseldorf  a New York, un trasporto in ambulanza e l’isolamento volontario di tre giorni nella galleria René Block in compagnia di un coyote. Nel 1974 Joseph Beuys realizza questa performance artistica avvolto in una coperta di feltro per isolarsi completamente dal mondo esterno e “nascondersi” da un’America troppo cinica per preoccuparsi dei grandi problemi sociali che l’affliggevano e che persistono ancora oggi. Una critica sociale più attuale che mai da cui Jw Anderson e A.P.C. hanno preso ispirazione per la loro collaborazione. 

Nella collezione i riferimenti all’opera sono molteplici ma mai didascalici. Il feltro della coperta è sostituito dalla lana ruvida che ritroviamo nei montgomery. Le t-shirt, iper colorate, riportano l’indirizzo della galleria (409 West Broadway) e sono presenti i capi classici dello stile Americano come il chiodo di pelle. La collezione è un’estensione del guardaroba ideale immaginato da Jonathan Anderson che dichiara «L’idea del progetto è di imparare dall’entusiasmo di una nuova collaborazione. Corrisponde alla mia visione della moda e mi è sembrata una scelta naturale. Siamo affascinati dal reinventare cose che non hanno bisogno di essere reinventate, in quanto sarebbe più entusiasmante glorificarle. La cosa straordinaria di A.P.C. è che non c’è mai di troppo».

La collaborazione di due immaginari si riflette anche nella duplice anima della collezione. Se da un lato ritroviamo elementi più “rock” e aderenti come i jeans neri e le maglie in cotone dipinte a mano, dall’altro le silhouette si ammorbidiscono grazie a capi più oversize. I colori sono più accesi e il jeans è slavato e strappato grazie all’utilizzo del laser, una scelta più green rispetto ai trattamenti chimici tradizionali. Non mancano oggetti di design come la teiera Cornishware e accessori come la tote bag dotata di una zip XXL. 

Il fondatore di A.P.C., Jean Touitou, descrive gli incontri con Jonathan Anderson come un scambio dinamico di idee che, grazie all’unione delle due menti creative, diventavano ad ogni step sempre più originali. Non ci resta che salire sull’ambulanza di Joseph Beuys e seguirlo nel suo “viaggio chimerico”. 

Photo courtesy Jw Anderson.

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Ott 13, 2023

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