Dopotutto siamo flaneur e prima o poi verremo trovati – ma non ora, non ancora. Queste le parole di Francesco Risso per la collezione Primavera Estate 2024 di Marni.
È l’hotel particulier di Rue de l’Université che fu la casa di Karl Lagerfeld ad ospitare lo show dell’ultima collezione di Marni. I dialoghi e le interconnessioni creative vengono stimolate dalla scelta di presentare una collezione variegata e stravagante, come lo spirito del Direttore Creativo a cui lui stesso ci ha abituato, in un contesto chiaro ed evidente, quello della costruzione di un barocco francese che non lascia spazio ad immaginazione e contraddittorietà.
Parigi è l’ispirazione della collezione, la città del romanticismo, ma anche dell’eleganza e della stravaganza. Del “profumo tutt’intorno” che avvolge gli spettatori nell’attesa di conoscere la direzione che il designer ha voluto raccontare questa volta. Conosciuto per il suo carattere irregolare, variegato e provocatorio, anche questa volta la tridimensionalità dei volumi e delle fantasie regalano modernità alle proposte. Le linee si intrecciano nei jacquard, e si intarsiano nei capi in pelle, si allungano nelle maxi lunghezze dei pantaloni, i pattern check si fondono con le linee di un trench d’ispirazione nordica e la sartorialità si mischia con la comodità. La ricerca è alla base, nei tessuti, nella palette colori e nei tagli.
La natura e la città, il reale e il sogno, il tangibile e l’ispirazione. Il corpo al centro, coperto da strati di tessuto o lasciato scoperto, svelato o nascosto. Ma unicamente intimo e interessante. Pezzi e frammenti di pensieri assemblati con grande sapienza e disciplina, una contrazione dedicata a chiunque, inclusiva e no gender… ma d’altra parte, non poteva essere altrimenti! Una naturalezza innata di presentare caratteri così diversi che solo Risso riesce ad avere.
La colonna sonora che si irradia insieme ai raggi di sole per tutta la location, negli interni e negli esterni, passa tra le finestre e si perde nell’aria parigina. È eseguita dal vivo dall’orchestra del cantautore inglese Dev Hynes. Una collezione di gioia ed entusiasmo, una rappresentazione caotica ma spontanea, sincera e fresca. Insieme alla creatività emerge anche quel carattere italiano di grande maestria artigiana, in proposte di abiti che rimembrano quasi alla Couture.
Eccentrico e inaspettato, dedito e ricercato, appassionato e personale: gli aggettivi più sensati per descrivere il genio creativo di Francesco Risso. I limiti della stravaganza si sanno ogni volta legare in maniera sempre più salda all’evoluzione di un brand che non smette di sognare e di lasciarsi raccontare in tutto e per tutto.
Photo courtesy Marni.