Apple Martin incarna una Eva moderna per Self-Portrait Resort 2026

Apple Martin debutta come nuova musa di Self-Portrait nella campagna Resort 2026, immortalata dal fotografo Ryan McGinley tra serpenti, mele e campi aperti nello stato di New York. L’immaginario visivo, potente e simbolico, reinterpreta la figura di Eva in chiave contemporanea, fondendo innocenza, seduzione e libertà con un linguaggio visivo dal forte impatto narrativo

Apple Martin, figlia di Gwyneth Paltrow e Chris Martin, debutta ufficialmente nel mondo della moda come nuova musa di Self-Portrait, il brand fondato dal designer malese Han Chong e noto per il suo stile che unisce eleganza contemporanea, dettagli sartoriali e sensibilità femminile moderna. Il marchio, amato da star come Meghan Markle e Gigi Hadid, si distingue per la capacità di fondere romanticismo e funzionalità, trasformando l’abito da occasione speciale in un capo versatile e quotidiano.

La campagna – la prima grande collaborazione di Apple Martin nel fashion system – gioca abilmente sul confine sottile tra mito e modernità, tra il linguaggio iconico dell’immaginario collettivo e la freschezza di una nuova generazione che ridefinisce il concetto di femminilità. Ryan McGinley, celebre per i suoi ritratti autentici e vibranti della gioventù newyorkese, traduce questa tensione in immagini che raccontano una donna libera, capace di muoversi con disinvoltura tra innocenza e potere, tra istinto e controllo.

Le immagini alternano leggerezza e intensità, accostando atmosfere eteree a dettagli carichi di simbolismo. Il serpente bianco e le mele, elementi ricorrenti e carichi di rimandi mitologici, diventano qui non solo emblemi di tentazione e conoscenza, ma anche strumenti di autoaffermazione e autoconsapevolezza. In questo gioco di sguardi e significati, Apple Martin si impone come interprete di una femminilità contemporanea: spontanea, curiosa e consapevole del proprio potere, capace di riscrivere le regole della seduzione e della libertà con grazia e determinazione.

Lo stile secondo Mel Ottenberg

Sotto la direzione creativa dello stylist Mel Ottenberg, Apple Martin dà vita con sorprendente naturalezza all’immaginario estetico di Self-Portrait, interpretando la collezione Resort 2026 come un racconto di identità, libertà e autoconsapevolezza. Il suo sguardo, diretto ma delicato, trasmette una forza tranquilla che riflette perfettamente la visione del brand: un equilibrio costante tra spontaneità e raffinatezza, tra la dimensione intima dell’essere e quella pubblica del mostrarsi.

Ottenberg costruisce intorno ad Apple Martin una narrazione visiva che va oltre la moda: un’esplorazione del carattere e della presenza scenica, dove ogni posa diventa un gesto di autenticità, un frammento di verità catturato nell’istante. McGinley, con la sua luce morbida e la sensibilità quasi poetica per il movimento, amplifica questa energia trasformandola in un racconto di femminilità contemporanea, in cui vulnerabilità e potere convivono in modo armonioso.

La decisione di scattare nella natura non è casuale, ma profondamente simbolica. In un’epoca dominata dalle immagini costruite e dai set artificiali, la presenza del paesaggio naturale restituisce un senso di libertà e autenticità difficilmente replicabile in studio. La luce e i colori mutevoli dell’ambiente diventano parte integrante della narrazione visiva, reagendo spontaneamente ai movimenti di Apple e trasformando ogni scatto in un incontro tra corpo e mondo.

La visione di Han Chong

Il fondatore Han Chong continua a esplorare la voce della nuova generazione Self-Portrait, rafforzando il legame profondo tra moda, autenticità e identità personale. Il suo sguardo creativo, ormai riconoscibile per la capacità di unire rigore estetico e sensibilità emotiva, evolve verso un linguaggio sempre più intimo, in cui l’abito diventa espressione di esperienza e sentimento. Per Chong, la moda non è solo una questione di stile, ma un mezzo per raccontare storie vere, momenti di crescita, frammenti di vita quotidiana che parlano di libertà, coraggio e vulnerabilità condivisa.

La scelta di Ryan McGinley come fotografo sottolinea e amplifica questa direzione. Il suo approccio – spontaneo, poetico e spesso disarmante – si fonde perfettamente con l’universo narrativo di Self-Portrait, catturando la verità emotiva di una campagna che non cerca di impressionare, ma di comunicare in modo diretto e sincero. Attraverso la luce naturale, i gesti improvvisi e le espressioni non filtrate, McGinley restituisce una dimensione umana e autentica, lontana dalle costruzioni patinate della moda tradizionale.

Per McGinley, la natura rappresenta da sempre uno spazio di verità e metamorfosi, dove i soggetti possono spogliarsi delle convenzioni e mostrarsi nella loro essenza più sincera. In questa campagna, essa diventa un’estensione della personalità di Apple, un luogo in cui la giovinezza, la curiosità e la forza interiore trovano una risonanza tangibile. Il contatto con gli elementi – la terra, l’aria, la luce – diventa un linguaggio silenzioso che parla di rinascita e appartenenza, rafforzando il messaggio di connessione tra moda, natura e autenticità umana.

Un volto per la nuova Self-Portrait

Con questa collaborazione, Apple Martin entra ufficialmente nel pantheon delle ambasciatrici globali di Self-Portrait, affiancando figure iconiche come Jisoo, Zhao Liying e Kate Moss – donne che, pur provenendo da mondi diversi, incarnano la stessa visione universale di eleganza, libertà e autenticità. La scelta di Apple non rappresenta solo un nuovo capitolo per il brand, ma anche un segnale forte di continuità: Self-Portrait conferma la propria capacità di dialogare con generazioni diverse, unendo l’eredità dello stile classico a una sensibilità moderna e inclusiva.

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Ott 16, 2025

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