Art

David Hockney alla Serpentine North di Londra: la moda della luce e la poesia del tempo

Alla Serpentine North di Londra, David Hockney trasforma la luce, il tempo e la tecnologia in un racconto visivo di pura eleganza: una mostra che unisce arte, moda e contemplazione, celebrando il lusso della lentezza e la bellezza del colore

Nel 2020, mentre il Covid congelava città e sfilate, David Hockney (Bradford, 1937) realizzava oltre cento immagini su iPad, catturando la vita che resisteva: un albero che muta, un prato che respira, la luce che cambia. Da sempre affascinato dalla tecnologia, ha trasformato il digitale in un’estensione del pennello, registrando con precisione quasi impressionista le sfumature del tempo. Ora la Serpentine North di Londra gli dedica la sua prima grande mostra, dal 12 marzo al 23 agosto 2026: un evento che si annuncia come il culmine della stagione artistica, e per chi ama la moda, una lezione sull’eleganza del colore.

David Hockney, 27th March 2020, No. 1, 2020.

L’arte come passerella

In mostra, opere recenti come Moon Room e la serie Sunrise, dove ogni tonalità diventa un frammento d’aurora. A dominare l’allestimento sarà A Year in Normandy, un fregio digitale di novanta metri ispirato all’Arazzo di Bayeux: un racconto del mutare delle stagioni nello studio normanno dell’artista.

Le sue composizioni, fatte di campiture piatte e colori vivaci, si muovono con la grazia di una collezione couture che gioca con luce e movimento. Camminare lungo quest’opera è come sfiorare un tessuto di seta cangiante: ogni metro una nuova sfumatura, un diverso modo di indossare il tempo.

La moda secondo Hockney

C’è qualcosa di sartoriale nel modo in cui Hockney costruisce lo spazio: linee precise, superfici morbide, sovrapposte come strati di chiffon. Come un direttore creativo, orchestra stagioni e luce in una collezione visiva fatta di trasparenze e ritmo. I rosa dei cieli e i verdi dei prati richiamano le palette delle collezioni primavera/estate: nuance che non gridano, ma respirano. È una moda della lentezza, del dettaglio, della contemplazione.

David Hockney, Christopher Isherwood and Don Bachardy, 1968.

Tecnologia come accessorio dell’anima

Dalle piscine di Hollywood ai collage fotografici degli anni Ottanta, fino ai disegni su iPad, Hockney ha sempre esplorato nuovi strumenti per reinventare la visione. L’iPad, come un accessorio d’atelier, gli consente di fondere gesto e tecnologia, creando un’estetica digitale ma sensuale. La sua ricerca trova oggi una nuova tappa in Lightroom, mostra multimediale che racconta sessant’anni di carriera: un’esperienza immersiva, come entrare in una boutique della visione, dove ogni colore si indossa.

Moda come riflesso del cielo

Con la sua arte luminosa e disciplinata, Hockney ci restituisce la bellezza del tempo che scorre. Entrare alla Serpentine sarà come attraversare una sfilata di luce, dove l’abito è il paesaggio e il corpo diventa testimone del mondo che muta. Uscendo, il cielo di Londra si rifletterà nelle vetrine e nei trench dei passanti — e forse, per un istante, tutti cammineremo come dentro un quadro di Hockney: colorati, imperfetti, ma profondamente vivi.

 David Hockney, Mr and Mrs Clark and Percy, 1970-1971.
Share

Ott 14, 2025

  • DISCOVER MORE
  • /
  • DISCOVER MORE
  • /
  • DISCOVER MORE
  • /
  • DISCOVER MORE
  • /
  • DISCOVER MORE
  • /
  • DISCOVER MORE
  • /
  • DISCOVER MORE
  • /
  • DISCOVER MORE
  • /

DISCOVER MORE

DISCOVER MORE