Dopo sette anni di assenza, la cerimonia degli International Woolmark Prize ritorna in Italia per l’edizione 2025 e vede la vittoria di Duran Lantink, il designer olandese celebre per i suoi abiti che giocano con i volumi del corpo
Ritorna l’International Woolmark Prize che, per la sua edizione del 2025, sceglie l’Italia dopo ben sette anni. La cerimonia che si è tenuta presso il Palazzo del Ghiaccio a Milano, sotto la direzione artistica di Ib Kamara, ha visto protagonisti otto giovani designer che hanno dovuto presentare in esclusiva sei capi realizzati in lana Merino. Una reinterpretazione creativa che racchiude in sé anche l’applicazione di tecniche e lavorazioni innovative, capaci di esprimere l’estetica di ogni brand finalista. A giudicare le creazioni sono state chiamate personalità del calibro di Law Roach, Alessandro Sartori, Tim Blanks, Sinéad Burke, Honey Dijon, Alessandro Dell’Acqua, Simone Marchetti, Roopal Patel e Danielle Goldberg. A presiedere l’intera votazione invece è stata Donatella Versace, una leggenda del fashion system che supporta da sempre le nuove generazioni.
L’evento, curato dalla direzione artistica del poliedrico Ib Kamara, s’ispirava al sole e alla sua energia vitale, rigenerativa e avvolgente. A vincere il primo premio fra gli otto finalisti è stato Duran Lantink, designer olandese che nell’ultimo anno ha conquistato il consenso dell’intera industria. La sua ricerca di materiali e volumi capaci di modificare visivamente le proporzioni del corpo, lo ha spinto nell’olimpo dei designer emergenti più interessanti. Una conversazione estetica con l’anatomia umana che durante l’ultima Paris Fashion Week ha dato vita allo show più virale dell’intero fashion month.
Questa energia creativa si è riversata anche nei sei capi realizzati per International Woolmark Prize in cui il caos delle stampe si incrociava con la fluidità dei volumi imbottiti; tratto identitario del brand. La grande maestria nella manipolazione della lana merino ha fatto vincere a Duran Lantink un montepremi di 300mila dollari australiani da investire nella propria maison. Il sogno del designer infatti è quello di aprire un proprio studio e scongiurare dunque la precarietà che accomuna i nuovi brand in crescita.
Durante la cerimonia però è stato assegnato un’ulteriore premio speciale a Pieter Mulier. Il direttore creativo di Maison Alaïa ha ricevuto il Karl Lagerfeld Award for Innovation, un riconoscimento che celebra l’innovazione nell’utilizzo della lana. A sancire nello specifico questa vittoria è stata la collezione di Alaïa FW 2024 dal titolo “One Yard”, realizzata interamente con un unico filato di lana Merino. La visione ricercata di Pieter Mulier lo ha reso senza dubbio una delle personalità più apprezzate sia nel fashion system che nel mondo delle celebrity.
Le collezioni degli otto finalisti dell’International Woolmark Prize 2025
L’evento che ha visto vincitore Duran Lantink e la sua travolgente creatività ha messo in risalto anche l’estetica e la filosofia visiva degli altri sette finalisti. Una rosa di nomi ben conosciuta nell’industria che comprendeva Luca Lin e il suo Act N°1, unico italiano in competizione. La sua collezione realizzata con la lana Merino orbitava intorno al concetto di libertà. Libertà intesa sia nel movimento che nella creatività più pura, come quella di un “bambino”. Se Diotima ha presentato capi dal forte carattere femminile “da matriarca”, Ester Manas ha reinterpretato con la sua visione inclusiva il concetto di sensualità. Raul Lopez di Luar invece si riappropria del termine dispregiativo El Pato creando una collezione spinta dai contrasti.
La sartoria incontra l’abbigliamento da strada, così come il titolo della collezione può significare “anatra” o allo stesso tempo “cigno”. LGN LOUIS GABRIEL NOUCHI si lasciano ispirare dalla realtà dispotica illustrata da George Orwell nel suo “1984”. Mentre Meryll Rogge gioca con colori, volumi e atmosfere fanciullesche. Infine Michael Stewart con il suo brand Standing Ground apre le porte dell’Haute Couture al filato di lana merino. La sua collezione difatti propone abiti da sera d’alta moda capaci di sovvertire la percezione della lana che in questo caso diventa “leggerissima e lusinghiera”.