Y/Project chiude: l’ascesa e la fine della maison francese 

Dopo 14 anni di attività Y/Project chiude ufficialmente. Le difficoltà economiche e la mancanza di un’acquisizione da parte dei grandi gruppi hanno portato la maison francese underground ad un rapido declino 

La crisi del lusso sta colpendo sempre più settori, a partire dalle filiere di produzione (quasi tutte italiane) fino ai cambi radicali delle direzioni creative. Se i nomi storici del fashion system sono salvaguardati dai grandi gruppi del lusso, a pagare le conseguenze più estreme di questo momento difficile sono le realtà indipendenti. Y/project difatti dopo 14 anni di storia chiude tutte le sue attività per via degli ingenti problemi economici legati alla mancanza di un acquirente. Soltanto pochi mesi fa Glenn Martens, storico direttore creativo della maison, aveva dato le sue dimissioni dopo la scomparsa del co-fondatore Yohan Serfaty, avvenuta a giungo del 2024.

Il brand più celebre dell’underground francese si è ritrovato così in un turbine di problematiche legate alla produzione e alla propria identità stilistica. Nel 2023 il fatturato del brand contava soltanto 11 milioni di ricavi, non abbastanza per concludere le diverse trattative per un’eventuale acquisizione da parte di un grande gruppo. E così attraverso una dichiarazione ufficiale il brand annuncia la cessazione di qualsiasi attività. «È con grande gratitudine e tristezza che il team di Y/PROJECT annuncia che chiuderemo ufficialmente il marchio dopo 14 anni incredibili.»

Si legge sotto l’ultimo post Instagram del brand. «Non avremmo potuto raggiungere un tale successo senza il supporto incrollabile dei nostri partner, collaboratori e fan di Y/P e non possiamo ringraziarvi abbastanza per la vostra incrollabile dedizione nel corso degli anni. Vogliamo ringraziare in particolar modo Glenn Martens, Pascal Contejodra e i defunti Gilles Elalouf e Yohan Serfaty per averci dato Y/PROJECT e la possibilità di creare e crescere insieme.»

La nascita e l’ascesa con Glenn Martens 

Y/project nasce nel 2011 dall’unione creativa di Gilles Elalouf e Yohan Serfaty fra lo spirito dinamico della moda francese e l’influenza delle subculture europee. Le prime collezioni della maison ricordavano infatti la visione brutalista di Rick Owens, oscura e stratificata nelle tecniche di costruzione dei capi. Dopo la prematura scomparsa di Gilles Elalouf nel 2013 viene nominato nuovo direttore creativo Glenn Martens, già presente nel brand fin dalla sua nascita.

Sotto la guida del designer belga, Y/Project avvia una rapida ascesa, culminando nel 2017 con la vittoria dell’ANDAM Prize, cruciale per la sua evoluzione estetica. La collezione dell’autunno/inverno 2017 rappresenta il primo punto di svolta per la maison che si avvicinò sempre più allo stile sperimentale di Anversa e i suoi Antwerp six. Il completo classico viene destrutturato e le manipolazioni dei materiali increspati diventando identitari. Questa collisione di universi visivi, fuori dal mercato e iper riconoscibili suscitò moltissimo successo sia dalla critica che dal pubblico.

Lo stile ricercato e anti convenzionale di Y/project ha catturato negli anni anni l’attenzione di grandi figure istituzionali e delle celebrity più in vista. Una narrazione resa ancora più centrata da pezzi che nel tempo sono divenuti iconici rientrando nella wish list di qualsiasi fashion addicted. Ricordiamo i virali jeans cut out, gli stivali multiforme Snap e i pezzi Wire in cui il fil di ferro reggeva strutture tridimensionali e organiche. In tempi più recenti invece la maison ha stregato il fashion system con le impattanti stampe trompe-l’œil che ricreavano sugli abiti l’illusione del corpo nudo.

Fondamentali per il successo mediatico anche le numerose collaborazioni di Y/project con brand del calibro di Jean Paul Gaultier, Ugg e Melissa per le calzature più estreme. Nonostante non rientri nella rosa dei big del fashion system Y/project si è distinto negli anni per il suo stile magnetico, contemporaneo e dirompente. La sua storia sembra essersi fermata qui ma in futuro non è da escludere una possibile rinascita come sta accadendo con numerose e prestigiose maison del passato. 

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Gen 10, 2025

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