Shaun Leane si ritira: il designer di gioielli che ha fatto la storia di Alexander McQueen

Shaun Leane si ritira dopo quaranta anni di carriera. Con le sue creazioni di alta gioielleria ha contribuito a plasmare l’estetica impattante e decadente di Alexander McQueen 

La visione unica e dissacrante del leggendario Alexander McQueen ha avuto un’impatto senza precedenti nell’industria della moda. A partire dal suo debutto da Givenchy il designer inglese ha indagato attraverso le collezioni i lati più oscuri e ancestrali della mente e del corpo umano. Una narrazione resa ancora più travolgente dagli accessori e dai pezzi di alta gioielleria realizzati dall’artista Shaun Leane. Gioielli trasformati in body-art, si insinuano nelle trame dei capi e ricoprono l’anatomia del corpo, modificandola con i metalli utilizzati. Il lavoro di Shaun Leane accompagnò McQueen fin dalle sue prime collezioni, entrando di fatti nella visione totalizzante del designer.

Esoscheletri, corsetti delle forme estreme e armature in maglia di metallo rendevano reali i sogni maledetti portati in passerella. La collezione “Highland Rape” del 1995 fu la prima alla quale Leane partecipò attivamente. Il designer creò per McQueen delle catene ispirate all’epoca vittoriana, applicandole al centro delle gonne per ricreare l’illusione di una zip di pantaloni. Da quel momento il sodalizio artistico continuò, fortificandosi ancora di più nel corso del tempo anche negli otto anni di direzione creativa di McQueen nella maison Givenchy.

Alexander McQueen “Highland Rape”

Ricordiamo l’iconico corsetto-scheletro che l’artista gioielliere realizzò per la collezione primavera/estate 1999 del brand francese. La collezione di Alexander McQueen “The Overlook” rappresenta uno dei momenti più importanti nella carriera dei due designer. Shaun Leane infatti realizzò il famoso corsetto a spirale in alluminio che il designer poi definì uno dei progetti più impegnativi nel suo percorso lavorativo. Partendo da un calco in cemento del corpo della modella Laura Morgan realizzato dall’artista Kees van der Graaf, Leane costruì quest’armatura organica a spirale che ricopriva tutta la parte superiore del busto, collo e spalle comprese. Un pezzo unico dal valore inestimabile, frutto di sedici ore di lavoro al giorno per circa dieci giorni.

Alexander McQueen “The Overlook”

Successivamente nel 2000 per la collezione “Eye” le menti di McQueen e Leane diedero vita ad uno dei pezzi più iconici del brand inglese. Fra i capi che si ispiravano alla cultura turca fu presentato un Yashmak, velo tradizionale, realizzato interamente in alluminio e cabochon modellati su cristalli rossi di Swarovski. Una vera e propria armatura che ricopriva tutto il corpo e che fu riutilizzata anche per la storica collezione “Horn of Plenty” nel 2009. 

Alexander McQueen “Eye”

Il lavoro di Shaun Leane ha rappresentato un’importante capitolo per Alexander McQueen che rivive nelle nostre menti anche attraverso i suoi gioielli. Mandibole in argento, orecchini realizzati con la tassidermia, corone di spine e aureole “spaziali” hanno contribuito alla creazione di un immaginario mitologico. Nel corso degli anni l’artista gioielliere si è distinto anche per le diverse collaborazioni con le più importanti personalità della moda e dello spettacolo. Ricordiamo il guanto Contra Mundum commissionato dalla socialite Daphne Guinness e i diversi pezzi unici realizzati per la famiglia reale inglese. Fra i tanti, la principessa del Galles Kate Midelton, Meghan Markle e la principessa Beatrice si sono rivolte al designer in occasione degli eventi istituzionali più importanti. 

Oggi Shaun Leane si ritira a vita privata ma la sua immensa eredità artistica resterà, senza dubbio, immortale. 

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Ott 9, 2024

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