Le strade di Parigi si aprono al mondo in occasione delle Olimpiadi 2024. Un evento storico per la capitale francese in cui lo sport, grande protagonista, è affiancato inevitabilmente anche dalla moda
Dopo cento anni esatti, Parigi torna ad ospitare le Olimpiadi, arrivate alla 33ª edizione. Migliaia di atleti provenienti da tutto il mondo, Celine Dion e Lady Gaga madrine della cerimonia d’apertura e la Senna (ripulita) diventa location spettacolare per le gare di nuoto. Ma in una delle capitali mondiali della moda è inevitabile che quest’ultima diventi uno dei tratti distintivi di questi giochi olimpici (come dimostrato dal baule firmato Louis Vuitton contente la torcia olimpica). Jacquemus, Balmain e ALAÏA sono soltanto alcune delle maison francesi che hanno dedicato alle Olimpiadi pezzi unici di Haute Couture o capsule Collection. La tendenza che ha caratterizzato maggiormente le ultime settimane della moda che si sono tenute a Parigi il mese scorso.
Le divise ufficiali diventano ambasciatrici di bellezza
Pubblicate ufficialmente diversi giorni fa, hanno fatto il giro del mondo le immagini che ritraggono le divise ufficiali che ogni paese ha realizzato per il proprio team di atleti. Fra le più belle, quelle della Francia, paese ospitante, che per la cerimonia d’apertura si affida a Berluti che realizza una serie di tuxedo blu notte con revers rossi a contrasto.
Sempre per gli atleti francesi, Kenzo firma i Kimono del team di Judo mentre l’immagine delle altre squadre è affidata a Le Coq Sportif. Un racconto visivo reso equilibrato e contemporaneo grazie anche alla preziosa consulenza di una delle figure più influenti nella moda, Carine Roitfeld.
Come preannunciato durante la Milano Fahion Week uomo, Armani realizza le divise ufficiali per l’Italia; una distesa del classico blu di Re Giorgio arricchito dal nostro tricolore e dal claim “W Italia”. All’insegna del patriottismo, all’interno dei colletti delle polo e delle giacche è ricamata la prima strofa dell’inno di Mameli.
Fra le divise più amate dal pubblico rientrano senza dubbio quelle della Mongolia, realizzate dal duo Michel e Amazonka. Una celebrazione dell’heritage culturale del proprio paese che ritrova splendore nei ricami rossi, blu e oro e nelle silhouette fluide ispirate agli abiti tradizionali.
Il team USA si affida a Ralph Lauren che, per la cerimonia di apertura, si ispira alla tradizione del tailoring americano, elegante e funzionale.
Nike supporta più di un paese e realizza per gli Stati Uniti le divise da basket, per il Giappone le t-shirt da Skateboard e per la Corea del Sud le tute per i ballerini di Break Dance, per la prima volta in competizione. Puma veste gli atleti della Jamaica reinterpretando graficamente i colori iper riconoscibili della bandiera ufficiale del paese. L’italo-haitiana Stella Jean invece è la creatrice delle colorate divise di Haiti in cui il tailoring classico viene decomposto. Inoltre le stampe dell’artista haitiano Philippe Dodard (esponente del movimento Ecole de la Beaute) arricchiscono i capi e celebrano l’identità culturale del paese caraibico.