Il MET gala 2025 celebra l’estetica politica della black culture 


L’evento più atteso dell’anno dal fashion system arriva puntuale anche quest’anno nel “primo lunedì di maggio”. Il MET gala 2025 “Superfine: Tailoring Black Style” celebrerà lo stile dandy sviluppatosi nella comunità afro-americana a partire dal XVIII secolo. Per la prima volta, dopo venti anni, la mostra sarà interamente dedicata al guardaroba maschile 




New York si prepara ad uno degli eventi più celebri nel mondo della moda accogliendo celebrity e creativi provenienti da tutto il mondo. Il MET apre le porte all’annuale mostra dedicata alla storia del costume e della moda organizzata da Anna Wintour e dai curatori che si alternano ogni anno in base alla tematica scelta. Per il 2025 il viaggio temporale scandito dai capi selezionati si incentrerà su uno specifico stile dandy nato nella fervente comunità afro-americana. “Superfine: Tailoring Black Style” difatti racconterà la nascita e la diffusione del dandismo nero, un’estetica ben definita dai valori di libertà e autodeterminazione. La mostra raccoglierà circa 300 capi, documenti e fotografie che ci faranno addentrare nella storia del “black dandismo”.

La ricostruzione storica nasce dal libro “Slaves to Fashion: Black Dandyism and the Styling of Black Diasporic Identity” scritto da Monica L. Miller nel 2008. L’autrice nonché co-curatrice dell’intera mostra del MET racconta la nascita di quest’estetica a partire dalla schiavitù nera del 1700. Il dandy nella black community nasce in risposta ai soprusi culturali di una delle pagine di storia più angoscianti del mondo occidentale e del suo colonialismo.

L’estetica della rivoluzione e della libertà

Quella che sarebbe diventata poi la comunità afro-americana diede vita ad una vera e propria controcultura portatrice di valori umani e culturali. Una risposta stilistica che con il tempo si materializzò nella Zoot Suits, un completo classico da uomo composto da una giacca lunga con spalline e dai pantaloni baggy.

Considerato da molti il primo “completo Americano”, questa tipologia di abito si diffuse definitivamente negli anni Trenta del Novecento. Andando, così, ad identificare anche la comunità nera della jazz music. E così lo stile dandy, dal quartiere Harlem di New York, si diffuse fra gli artisti black e anche nelle comunità latine di Los Angels, come i Chicanos. Ma la Zoot Suits divenne un simbolo estetico anche fuori dai confini statunitensi come nel caso dei movimenti politici del Sud Africa. Durante l’Apartheid il black dandismo divenne anche in questo caso una risposta controculturale, diffondendosi inoltre in numerosi stati Africani. A differenza del dandy americano caratterizzato da una sartorialità da esteta e riconducibile allo stile italiano, in Africa i dandy si lasciarono ispirare dal proprio heritage.

Il Black Dandy nella contemporaneità

Le zoot suits indossate in Africa difatti si coloravano di tonalità sature, stampe all over e arricchite da cascate di accessori. Sul finire dello scorso secolo tutti questi elementi si unirono per dare vita ad un nuovo stile reinterpretato e “riscritto” da innumerevoli creativi celebrati dalla mostra del MET. Fra questi ricordiamo una figura leggendaria che ha contribuito enormemente alla diffusione dello stile black dandy, Dapper Dan. Il designer di Harlem è considerato un punto di riferimento per la black community. Dapper ha unito il proprio heritage allo stile hip-hop e alla sartorialità più autentica.

La mostra “Superfine: Tailoring Black Style” scandirà ogni battuta temporale di questa evoluzione estetica rivoluzionaria. E dopo venti anni si incentrerà dunque solo sul guardaroba maschile. Fra i creativi contemporanei protagonisti assoluti del percorso visivo non mancherà la celebrazione del lavoro indimenticabile di Virgil Abloh. Una figura che ha rivoluzionato il guardaroba contemporaneo e che nei suoi anni da Louis Vuitton ha riportato in vita il nuovo stile Black Dandy. Il Gala d’inaugurazione della mostra vedrà protagonisti, oltre ai numerosi ospiti, i co-chair di Anna Wintour A$ap Rocky, Pharrell, Colman Domingo e André 3000, icone contemporanee di questo stile. Il dress code scelto per il red carpet dell’evento inaugurale sarà “Tailored for you” che, mai come quest’anno, metterà alla prova soprattuto il guardaroba femminile. 

I direttori creativi delle più grandi Maison daranno vita ad un vero e proprio “show” che sarà possibile seguire in diretta su tutte le piattaforme digitali di Vogue Magazine.
Teyana Taylor, Ego Nwodim, La La Anthony ed Emma Chamberlain, inviate speciali di Vogue, commenteranno gli arrivi delle celebrità sul red carpet. La diretta avrà inizio a New York alle 18.00 (mezzanotte in Italia).

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Mag 5, 2025

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