L’approccio istintivo alla fotografia di Marcello Junior Dino viene raccontata attraverso una narrazione evocativa che delinea l’evoluzione dell’artista che negli anni ha esplorato diversi linguaggi fotografici, restando sempre fedele alla propria visione
Il percorso artistico di Marcello Junior Dino si espande sulle pagine della sua prima monografia CUT UTC. Nella pubblicazione la fotografia istintiva che lo contraddistingue, ricostruisce una narrazione evocativa. Il linguaggio sincero dell’obiettivo del fotografo ci racconta la sua evoluzione, le molteplici tematiche trattate e le sperimentazioni estetiche. Il progetto dunque si presenta sia come una celebrazione del lavoro di Marcello sia come una testimonianza del potere culturale del linguaggio fotografico. Attraverso l’osmosi equilibrata dei “frammenti” del lavoro dell’artista entriamo in contatto con la sua visione ben definita che, dopo anni, converge in un’unico racconto.

«CUT UTC nasce dal desiderio di raccogliere e strutturare il mio percorso visivo in un’unica opera.» Ci racconta Marcello Junior Dino, che continua: «Non volevo semplicemente realizzare una retrospettiva, ma creare uno spazio di riflessione sul mio approccio alla fotografia. Un linguaggio che cerca di unire la ricerca estetica a una narrazione implicita. Sentivo la necessità di dare una forma coesa a un lavoro che si è sempre costruito per frammenti, attraverso immagini spesso lontane tra loro per stile o periodo, ma che trovano una connessione profonda nel modo in cui parlano tra loro. Questo libro arriva in un momento in cui avverto una maturazione nel mio percorso, una sintesi naturale delle esperienze fatte finora.»

La monografia è un percorso suggestivo in cui i contrasti conversano sotto un’unica direzione creativa; crescente, frammentata ed eloquente. La selezione degli scatti e la loro suddivisione non rispetta alcun ordine cronologico ma rappresenta una scelta intuitiva dell’autore che volutamente lascia parlare le immagini, prive dunque di ogni didascalia descrittiva. «Non ho voluto seguire un ordine cronologico, ma piuttosto una logica interna fatta di richiami estetici e tematici.» Dichiara Marcello, che ci fa scoprire la costruzione del progetto.

«Ogni sezione rappresenta una fase della mia evoluzione fotografica. Ma, più che documentare un cambiamento, ho cercato di far emergere le tensioni costanti, i nuclei del mio sguardo. La selezione degli scatti è avvenuta con l’intento di costruire una narrazione evocativa—non esplicita—dove l’immagine potesse parlare da sé, senza bisogno di una lettura didascalica. Il susseguirsi delle fotografie genera un dialogo tra luci, texture, soggetti, e restituisce una sensazione di racconto sospeso, costruito per strati e intuizioni.» Un concetto che sembra ritornare all’interno dell’opera visiva è il “frammento” che diventa espediente narrativo, identitario e un collante totalizzante. «Per me, il frammento è molto più di un espediente visivo: è un vero codice narrativo.»

Continua Marcello Junior Dino: «Ogni fotografia rappresenta solo una parte di un racconto più vasto, un dettaglio che accenna senza completare, che suggerisce senza spiegare. Questo modo di lavorare rispecchia la mia idea di identità e memoria: non qualcosa di lineare, ma piuttosto un accumulo di strati, di sovrapposizioni, di segni che si rivelano poco a poco. Il frammento diventa così uno strumento per indagare ciò che resta in ombra, ciò che non si dice. È il margine tra ciò che appare e ciò che sfugge, tra costruzione e dissoluzione. È il modo che ho trovato per avvicinarmi al reale senza mai esaurirlo, lasciando spazio allo spettatore per completare la visione secondo il proprio sguardo.» CUT UTC racchiude tutta l’istintività fotografica di Marcello Junior Dino che attraverso la sintesi frammentata del suo percorso creativo ci aiuta a scoprire un linguaggio estetico autentico e immediatamente riconoscibile.

Photo courtesy Marcello Junior Dino.