Corpcore: l’office siren e il power dressing nel 2025 

Fra le tendenze più amate e ricercate dell’ultimo anno ritroviamo il corpcore, una combinazione di elementi minimalisti che danno vita allo stile da “ufficio”. Sensualità, eleganza e potere ci riportano agli anni Ottanta e Novanta 

Fra il minimalismo del quiet luxury, nell’ultimo anno si è fatta spazio una tendenza che abbraccia la nostalgia degli anni Novanta e linee essenziali della moda contemporanea. Il corpcore o corporate style riporta in passerella e fra le strade l’estetica da ufficio reinterpretata in molteplici sfumature. Il classico completo italiano con giacca strutturata, i pantaloni sartoriali e le cravatte attentamente annodate vengono decontestualizzati e democratizzati. Elementi essenziali che combinati fra loro diventano lo specchio temporale della Manhattan degli anni Ottanta e Novanta.

Un’epoca dinamica e devota al capitalismo in cui la lotta per il potere diventava tangibile anche attraverso lo stile personale, curato sempre nei minimi dettagli. La moda di quegli anni abbracciò quest’estetica portandola in una dimensione semantica più articolata e libera dalla rigidità istituzionale. Il corpcore negli anni non ha mai abbandonato le passerelle evolvendosi in sfumature stilistiche da cui sono nate numerose micro tendenze. Attraverso piccole variazioni si giunge di fatti alla costruzione di un’immaginario dal sapore completamente diverso ma sempre legato all’ambiente dell’ufficio. E così emergono dal passato la sensualità dell’office siren, lo stile yuppies e il power dressing. 

Office siren: sensualità e potere 

Durante il 2024 si è fatta strada una micro tendenza esplosa grazie agli scatti di streetstyle che ritraevano Bella Hadid. La top model che indossava una camicia aderente, pantaloni classici a vita bassa e occhiali da vista è diventata il volto dell’office siren. A metà fra i nostalgici anni Novanta e le nuove estetiche nate sulla pagina dei per te di tiktok, questa micro tendenza unisce sensualità e potere. I capi del guardaroba da ufficio difatti diventano mezzo di seduzione attraverso trasparenze, tagli asimmetrici e combinazioni non convenzionali.

Si riscopre il fascino del minimalismo ammiccante degli anni Novanta tipico delle collezioni di Prada, Miu Miu e Calvin Klein. L’immagine più incalzante che rappresenta al meglio questa visione è sicuramente il cameo della top model Gisele ne “Il diavolo veste Prada”. Minigonne in satin, tank top a costine e blazer sfiancati hanno ricreato un’immaginario così magnetico che ritorna e conquista il presente.

L’accessorio per eccellenza di questo stile sono gli occhiali bayonetta di Miu Miu divenuti un vero e proprio cult.  Scatta così la ricerca nel presente degli iconici occhiali attraverso piattaforme come Vinted o Vestiaire che diventano gli archivi più ricchi da cui ricavare il proprio office siren look. Nella stagione corrente questa tendenza conquista anche il guardaroba maschile in cui l’ibridazione di genere è sempre più libera. L’estetica del Miu Miu boy, fra le più amate del 2025, si unisce così all’archivio Prada e a capi dal forte sapore ammiccante. Aderenze e trasparenze diventano cruciali anche nell’office siren look da uomo che decostruisce nella materia e nei significati il macro trend del corpcore. Brand come Courrèges, Ludovic De Saint Sernin, Jacquemus e Prada hanno contribuito alla diffusione di quest’immaginario. 

Power Dressing: Lo stile Yuppies e Giorgio Armani 

Molto più vicina all’estetica del corpcore classico, la tendenza del power dressing ha conquistato grand parte delle narrazioni delle ultime collezioni. Uno stile che ci riporta indietro ai rigogliosi anni Ottanta e all’estetica del film “American Gigolò” in cui Richard Gere indossava eleganti completi Armani. Per il Re e la moda italiana in generale la pellicola rappresentò un vero e proprio punto di svolta. L’eterno completo sartoriale giacca e pantaloni conquistò il mercato americano aiutando difatti l’ascesa mondiale del made in Italy. Nonostante si associ al guardaroba maschile il concetto di power dressing nasce con la Boxy Jacket di Chanel.

Madame Coco infatti ridefinì il concetto di giacca femminile attraverso una struttura squadrata e robusta unita all’iconico tweed. In questo modo la silhouette del completo femminile divenne man mano simile a quello del guardaroba maschile in concomitanza con l’avanzare delle donne al potere. Nel 1975 John Y. Molly, scrittore americano, nel suo saggio “Dress for Success” utilizzò per la prima volta il temine “Power Dressing”. L’autore immaginava l’abbigliamento da lavoro come un vero e proprio strumento di potere attraverso il quale le donne potevano emergere nella società patriarcale. Successivamente con l’arrivo degli anni ottanta il power dressing invase le passerelle, fra giacche oversize, spalline titaniche e completi gessati. Un’immaginario che ritorna anche nell’ultima collezione di Anthony Vaccarello per Saint Laurent e nella narrazione sublimata di Matthieu Blazy per Bottega Veneta. 

Ma dagli anni Ottanta riemerge anche l’estetica Yuppie che oltre alla moda influenza anche il lifestyle. Più che una tendenza infatti quest’estetica è considerata da molti una vera e propria subcultura in cui la perfezione dell’immagine è fondamentale. Gli Yuppy, acronimo di “Young Urban Professional”, rappresentavano la nascente classe dirigente dei grandi grattacieli di Wall Street. È lo stesso immaginario che ritroviamo nella pellicola “American Psycho” con protagonista l’eccentrico e maniacale Christian Bale. L’attore nel film infatti cura minuziosamente il proprio aspetto come suggerisce l’iconica scena della “skin care routine” e del risveglio muscolare mattutino. E ancora i completi sartoriali rigorosamente italiani, l’ossessione dell’ordine e l’attenzione ai dettagli più banali come il famosissimo biglietto da visita. Questa ricerca della perfezione a tutti i costi si unisce alla moda contemporanea e al corpcore, generando difatti nuove sfumature estetiche.  

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Gen 16, 2025

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