L’eleganza rustica e il fascino di una tradizione che non muore mai. Il British Coutrycore è il primo trend del 2025
Un filo di nebbia nell’aria, uno di quelli che inquadra l’orizzonte come una tela impressionista. E quella che vediamo è una scena che potrebbe essere uscita da una poesia di Keats o da un romanzo di Jane Austen. È il British Countrycore, una di quelle tendenze che non si limitano a occupare le passerelle, ma che invadono le vite, i sogni, e persino le nostre fantasie di un mondo più semplice. Non si parla solo di vestiti ma il Countrycore è una vera e propria filosofia di vita. Una ribellione silenziosa alla frenesia delle città, un inno a un’esistenza legata alla terra, ai profumi del legno e al rumore delle foglie sotto i piedi. Ma ciò che rende questa estetica irresistibile è l’equilibrio sublime tra tradizione e modernità.
È una nostalgia che non conosce età, un’ode alla campagna inglese del XIX secolo che si traduce in tweed, stivali di gomma, giacconi spessi, cappelli di feltro e giacche cerate. Non è un caso che Kate Middleton, con la sua perfezione regale e la sua allure discreta, sia diventata il volto non ufficiale di questa tendenza, ma non solo. In passato anche Lady D, la regina Elisabetta II e la principessa Anna hanno abbracciato questo stile dando vita all’eleganza disinvolta dell’abbigliamento “off duty” dei Windsor.
Fermiamoci un attimo a riflettere. Pensiamo a come questa moda abbia conquistato sia i campi fangosi dello Yorkshire che le passerelle di Milano, Parigi e New York. Il British Countrycore, con le sue radici profondamente legate alla terra, è diventato un simbolo globale di eleganza e comfort. Ma come accade spesso, è proprio nel contrasto che si trova la bellezza. Il Countrycore emerge negli ultimi anni, riflettendo la crisi del XXI secolo: cambiamento climatico, pandemia, conflitti silenti e l’avanzata inarrestabile della tecnologia.
A spingere questo desiderio di campagna sono state piattaforme come Instagram e Pinterest, dove immagini perfettamente curate di colazioni accanto al camino e gite in bicicletta tra i campi di lavanda hanno incantato milioni. Si potrebbe dire che il fenomeno prende forma grazie a opere contemporanee come Downton Abbey o all’influenza di film come Orgoglio e Pregiudizio (2005).
Parlando con i designer che si sono lasciati ispirare da questa estetica, ci diranno che “non è solo uno stile”. È un richiamo a rallentare, a vivere con più autenticità.” Una giacca di tweed finemente lavorata, il colletto bordato in velluto e le tasche profonde come quelle che portavano gli agricoltori un secolo fa. Si delinea così uno stile che unisce tradizione e storia ma che non trascura le esigenze della donna contemporanea.
Il Countrycore però non si limita ai reali o alle celebrità. Natalie Portman e Rachel Weisz che sfoggiano stivali di gomma e giacche Barbour con disinvoltura rispecchiano difatti lo stile di moltissime persone comuni; tutte quelle che, almeno una volta, hanno sognano di rifugiarsi in campagna.
Che siano vere brughiere o semplici fantasie, il British Countrycore è più che un trend: è un sogno di semplicità. E forse è proprio questo che lo rende irresistibile. A volte abbiamo bisogno di guardare al passato per ricordarci cosa significa davvero vivere in modo autentico. E in quel momento, sembra di sentire il richiamo della campagna, dolce e malinconico come una melodia dimenticata.
Da cosa nasce il Countrycore?
Le radici del Countrycore affondano in un passato lontano, quando l’abbigliamento era strettamente legato alle attività quotidiane e al contesto sociale. I contadini inglesi indossavano abiti pratici e resistenti, realizzati con tessuti naturali come la lana e il cotone. Questi capi, oltre a proteggere dalle intemperie, esprimevano un senso di appartenenza a una comunità e a un territorio. L’estetica country ha conosciuto un momento di grande popolarità anche nel XIX secolo, con l’avvento del romanticismo e la valorizzazione della natura. Pittori e scrittori celebrarono la bellezza della campagna, influenzando profondamente la moda e l’arredamento dell’epoca.
Il Countrycore, influenzato da serie TV e film che idealizzano la campagna inglese, si affianca al Cottagecore ma privilegia l’autenticità storica e un’eleganza discreta. Mentre il Cottagecore è fiabesco e romantico, il Countrycore si radica nella realtà rurale britannica, ispirandosi a epoche come il periodo vittoriano, edoardiano e georgiano.
L’impatto contemporaneo
La moda è uno dei settori più influenzati dal British Countrycore. Capi come giacche in tweed, stivali di gomma, cappotti di panno e maglioni a collo alto sono diventati must-have. La palette cromatica si ispira alla natura, con predominanza di toni caldi e terrosi come il marrone, il verde e il beige. I tessuti naturali, come la lana, il cotone e il lino, sono preferiti per la loro traspirabilità e comfort. Ritornano i maglioni a trecce e i riding boots mentre il giubbotto cerato Barbour diventa il capo più iconico della stagione nelle sue versioni autunnali e invernali.
Il tartan, già ripreso da Dior in un omaggio alla Scozia nella sfilata Cruise 2025 al castello di Drummond, ritorna prepotente nel guardaroba del prossimo anno. Una combinazione di filati e colorazioni che danno vita alle iconiche sovrapposizioni di quadrati e linee dal forte valore storico e simbolico. Allo stile rustico della campagna si aggiunge così anche l’estetica Dark Accademia. Minigonne con calze spesse, mocassini e maglioni oversize richiamano il rigore delle scuole anglosassoni. Uno stile che ha ritrovato successo soprattutto grazie ai più grandi romanzi inglesi del genere fantasy del Novecento.
La collisione di questi mondi e dunque la nascita della tendenza in continua ascesa ha trovato terreno fertile fra le stampe floreali desaturate di Miu Miu e il rinascimento di Burberry. La nuova direzione creativa di Daniel Lee infatti ha riportato nel presente le origini country del brand inglese. Una riscoperta dell’eleganza rurale che sulle passerelle si trasforma nell’estetica Sporty Chic in cui l’impermeabile e gli stivali di gomma vengono accostati a preziosi abiti in paillettes.
In questo racconto visivo si fanno spazio anche gli anni Novanta. Al tempo infatti la cool Britannia si era diffusa a macchia d’olio influenzando ogni settore: dalla moda al design, al lifestyle. I social, specchio della realtà odierna, sbandierano fieramente un totale di 530mila post -tra Instagram e TikTok- dedicati al #Britishstyle.
Stiamo ritornando ad affacciarci, con la voglia di rallentare, a un mondo semplice, elegante quanto austero e per questo, terribilmente magnetico. Una ricerca della bellezza della semplicità.
Dunque non ci resta che goderci il sogno, forse, ma con consapevolezza. Sapendo che quel cottage perfetto è solo una cartolina e che la vera campagna è fatta di fango, sudore e sacrificio. Perché la bellezza, quella vera, non sta nella perfezione, ma nell’autenticità.
Cover Victoria Beckham AI 24/25.