Carta e digitale sono ancora due mondi del tutto separati e lontani?
È ormai da anni che si parla della morte della carta stampata, unitamente alla crisi dell’editoria, di cui viene additata come responsabile l’era di Internet e dei social. Si è detto che le pubblicazioni cartacee sarebbero gradualmente sparite, che i lettori non cercavano più determinati livelli di approfondimento, che i contenuti più apprezzati erano quelli facilmente fruibili nel formato di un post su Instagram o di un rapido video TikTok. Carta stampata e mondo digitale sono stati connotati come mondi diametralmente opposti, in antagonismo. Due settori rivali: solo uno sarebbe potuto sopravvivere.
Eppure, gli scenari più recenti sembrano smentire queste ipotesi apocalittiche. Una prova è l’iniziativa di TikTok di buttarsi nel mondo dell’editoria. Questo social è forse quello in cui si concretizza maggiormente una fruizione molto lontana dalla lettura. Video rapidissimi, dai contenuti spesso frivoli e ‘vuoti’, si susseguono l’un l’altro sotto i nostri occhi, richiedendoci uno sforzo intellettuale minimo, quasi nullo. Una modalità di fruizione bel lontana dal trovarsi di fronte a una pagina di parole, di cui bisogna comprendere il senso e intanto immaginare mentalmente una rappresentazione della scena.
#BookTok: all’origine dell’editoria di TikTok
Com’è possibile allora che questo social così visual e la carta stampata abbiano qualcosa in comune? La risposta viene dal fenomeno #BookTok, l’hashtag sotto cui sono raccolti tutti i post Tiktok in cui si parla di libri. Un fenomeno ormai così importante da aver portato ByteDance, il colosso cinese alle spalle del social, alla decisione di intraprendere la strada dell’editoria. Già esisteva la 8th Note Press, casa editrice di proprietà dell’azienda per la pubblicazione digitale dei titoli sponsorizzati sulla piattaforma. Ad oggi, la 8th Note ha pubblicato già più di trenta titoli, scelti tra quelli più virali. Dal 2025, il colosso non si limiterà solo alle pubblicazioni digitali. L’intenzione è, infatti, di espandersi anche al mondo del cartaceo, con l’appoggio dell’editore Zando per la stampa dei volumi e il loro invio alle librerie.
“To have and have more”: il primo libro cartaceo pubblicato da TikTok
Il primo titolo pubblicato sarà “To have and have more” dell’autrice Sanibel Lazar (@sanibel.ink su TikTok). Sullo sfondo della Derrymore Academy, scuola privata, viene narrata la storia dell’anti- eroina Emery Hooper. Emery è il prototipo della ragazzina ricca e viziata ma infelice che si addentra in un percorso di crescita personale. Grazie alla nuova amicizia con Lilah Chang, cresciuta in una modesta famiglia Cino-Americana, Emery inizia a riflettere sul suo comportamento e su ciò che per lei rappresenta la normalità. Guardando il suo mondo dal punto di vista di Lilah, si rende conto che l’ambiente della Derrymore è popolato da pregiudizi, razzismo ed egoismo. L’amicizia con Lilah funge da catalizzatore per il cambiamento di Emery. Ma proprio questa stessa amicizia si trasformerà in antagonismo, quando Lilah comincerà a rappresentare una rivale per la protagonista.
La pubblicazione è prevista per il 15 Aprile 2025. Entro la fine dello stesso anno l’obiettivo di ByteDance è di pubblicare tra i dieci e i quindici titoli. È stata l’autrice stessa a contattare un editor della 8th Note Press nell’agosto 2023, e nel giro di poco la casa editrice ha acquisito i diritti per il titolo. «Credo che ciò che ha fatto sì che il mio libro si distinguesse» spiega Lazar «è il fatto che si distacca dal tipico romanzo ambientato nelle scuole private». Infatti, le storie sulla vita studentesca e sui collegi hanno spesso come protagonista un outsider, più ingenuo.
Emery invece è nata in questo mondo di ricchezza e scuole private: sia suo padre che suo nonno sono stati allievi alla Derrymore. «Invece che adottare la narrativa del pesce fuor d’acqua, “To Have and Have More” è raccontato dal punto di vista interno» afferma l’autrice. E aggiunge: «Penso anche che il mio libro offra spunti originali nella discussione riguardo le etnie e le classi sociali. Molti romanzi Asiatico-Americani si concentrano su personaggi appartenenti alla prima generazione di immigrati e su questioni di assimilazione e problemi finanziari. Il mio libro si pone tra questi due estremi. Permettendomi così di mostrare uno scenario insolito. Persone di colore privilegiate che navigano il mondo di un’upper class prevalentemente bianca».
Lazar racconta di aver lavorato per anni a questo libro. Il processo di scrittura è iniziato nel 2016, durante il suo Master in Fine Arts presso The New School. Il manoscritto è stato sottoposto a diverse revisioni con anche l’aiuto del suo agente, Mark Gottlieb. In questa fase, il cambiamento principale è stato rendere Lilah un’antagonista di Emery. Una volta firmato con la 8th Note, Lazar ha avuto la possibilità di collaborare con una editor della casa editrice, senza però che i suggerimenti di quest’ultima fossero vincolanti. Il risultato di questo lungo processo è un romanzo che trae ispirazione da grandi classici letterari e cinematografici come Clueless, il Grande Gatsby, Gossip Girl e altri per raccontare una storia di formazione sullo sfondo delle boarding schools per i rampolli dell’upper class.
Editoria TikTok vs editoria tradizionale
Ora, senza dubbio l’editoria in stile TikTok è molto diversa rispetto a quella tradizionale. Tale diversità riguarda soprattutto la scelta dei titoli da pubblicare. Nel caso di ByteDance la scelta ricade sui titoli più virali, e il focus è soprattutto sui discorsi che si generano intorno ad essi. Se l’editoria tradizionale valuta un manoscritto in base al contenuto e al successo che si può prevedere, anche sbagliando, per esso, l’editoria TikTok va a colpo sicuro scegliendo di pubblicare titoli di cui il riscontro positivo è già certo. Da questo meccanismo deriva anche una certa “democratizzazione” della scrittura: chiunque può diventare autore, basta convincere gli utenti a leggere il proprio libro tramite video virali.
Questo non è necessariamente un bene, perché basta che la storia sia meramente interessante affinché un libro abbia successo, senza che vi sia una grande attenzione dal punto di vista stilistico e della qualità effettiva dei contenuti.
Senza dubbio però TikTok e il fenomeno del #BookTok hanno un merito: quello di aver contribuito a riavvicinare gli utenti alla lettura. #Booktok infatti nasce proprio in periodo di piena pandemia, nel marzo 2020, quando una piccola community di utenti inizia a pubblicare video in cui recensisce dei libri. Il fenomeno è cresciuto a dismisura, fino a raggiungere cifre astronomiche: oggi l’hashtag conta più di 38milioni di post e 200miliardi di visualizzazioni. La ripresa dell’editoria ha inizio con la crisi pandemica. Proprio la pandemia ha segnato uno spartiacque per la crisi che l’editoria stava vivendo già da anni, per fattori legati all’andamento dell’economia e all’innovazione delle fonti di informazione, appunto. Già dal 2021 diversi elementi hanno portato a una crescita per il mercato della carta stampata con un aumento del 16%, come testimonia il rapporto annuale dell’Associazione Italiana Editori (AIE).
Oggi, rispetto al 2019, il mercato del libro in Italia è cresciuto di 328milioni di euro, con quasi 13milioni in più di copie acquistate. Sempre secondo l’AIE, i risultati del 2023 confermano che il mercato si è allargato non solo rispetto al periodo pre-pandemico ma anche rispetto a quello precedente la crisi del 2011-2014. Ora, naturalmente tutto questo non è solamente merito di #BookTok. Non è però difficile immaginare che questo fenomeno possa aver contribuito a un riavvicinamento delle e-masse al mondo della lettura. D’altro canto, forse tutta questa carenza di approfondimento, tutto questo continuo vorticare di contenuti che scorrono veloci che sono tipici dei social cominciano a stufarci. Gli occhi si stancano di stare sempre attaccati ad uno schermo. L’intelletto si affloscia su se stesso, svilito, e spesso invece che sentirci arricchiti dall’esperienza di fruizione dei contenuti digitali ci sentiamo impoveriti.
Ecco allora che si risveglia l’antico richiamo dell’inchiostro su carta, della lettura sotto una fioca abat-jour di quel romanzo che tanto ci ha appassionati. Il richiamo del silenzio ovattato, lontano dal frastuono di mini video urlati dai nostri dispositivi elettronici. Non si può parlare di una rinascita della carta, perché essa non è mai morta. Ma sicuramente stiamo assistendo a una ripresa del mercato cartaceo, e in parte il merito è anche dei social che, o con fenomeni come #BookTok, o perché con il loro frastuono fluorescente iniziano a stancarci, stanno favorendo un riavvicinamento degli utenti ai buon vecchi libri.