Durante la seconda giornata della Milano Fashion Week donna gli appuntamenti si sono moltiplicati offrendo un viaggio tra tradizione e innovazione
Antonio Marras: “La polvere del palcoscenico è molto pericolosa”
Sogni e intraprendenza, speranze e amori. Dicotomie sentimentali fra la propria terra natia e una città lontana ma fonte di successi. Antonio Marras dedica la collezione spring\summer 2025 della Milano fashion week all’attrice Anna Maria Pierangeli attraverso una sublimazione della sua vita.
E così “la polvere del palcoscenico” si fa materia e si insinua negli abiti presentati. I look diventano così una metafora biografica. L’attrice originaria di Cagliari si trasferì ad Hollywood quando la sua carriera decollò grazie anche al supporto di Vittorio De Sica.
Antonio Marras fa dialogare la sua amata Sardegna con il sogno americano, contaminandoli l’uno con l’estetica dell’altra. In questo modo, si crea un continuo scambio di stili tra il disegno jacquard del Nuraghe, uno dei simboli dell’isola, e i ricami in ecrù e nero dal sapore campestre, che richiamano la natura incontaminata della Sardegna. Inoltre, fiori esotici e tramonti diventano simboli di viaggi tropicali che conducono verso la West Coast americana.
La collezione nella sua totalità si presenta come una ricca sinfonia in cui le note e suoni sovrapposti sono rappresentati dai tessuti stratificati. Pizzi, ricami, fiocchi e volant si uniscono all’equilibrio di capi e silhouette inusuali nelle loro manipolazioni. Antonio Marras a Milano ci parla di una vita “poetica” attraverso la sua di poesia.
Marco Rambaldi: dalla mente alla carne
Nel cuore di Milano fra le terme romane e la torre medievale Marco Rambaldi ci ha riuniti in una piazza. Un non-luogo che appartiene a tutti, metafora di incontri, condivisione e inclusione. Per la spring\summer 2025 Marco Rambaldi ritorna a ciò che conta, alla verità del quotidiano e all’autenticità della provincia, dove la vita, più lenta, è più reale che mai.
Gli abiti che sfilano si distaccano dal racconto cosmopolita, per concentrarsi invece su pensieri e ricordi autentici, tipici di chi ha vissuto la provincia in prima persona. Di conseguenza, emergono elementi come patchwork di centrini realizzati all’uncinetto, l’abito sottoveste e gonne in raso con fodera a vista. Inoltre, a completare il tutto, si aggiungono manifesti pubblicitari riprodotti su maglioni e teli mare, richiamando l’immaginario della vita quotidiana e semplice.
Nel “Circolo Rambaldi” ritroviamo un benessere conviviale, in cui l’inclusione è tangibile e si celebrano i sogni di tutti. “La canzone dei vecchi amanti” cantata da Battiato accompagna gli ultimi pensieri augurandoci “tante care cose”.
Onitsuka Tiger: ritmo vitale
La collezione spring/summer 2025 di Onitsuka Tiger si presenta come un concentrato di energia nuova, esattamente come quella che si respira tra le ultime generazioni. Infatti, un ritmo battente, vitale e vivido scandisce la vita nelle metropoli mondiali, che diventano terreno fertile per le nuove menti creative e non solo.
Vulnerabilità e forza coesistono in capi che guardano alla contemporaneità rappresentando il faticoso passaggio dall’adolescenza all’età adulta.
I generi si fondono in un’unica narrazione che costruisce un guardaroba complesso nella sua semplicità. La lingerie vintage si affianca al tuxedo classico e la leggerezza della gonne e degli abiti si contrappone alla rigidità delle giacche safari.
La maglieria si arricchisce di texture delineando una ricchezza di stile che si armonizza alla semplicità degli abiti con scollo a canotta. Onitsuka Tiger immagina nuovi orizzonti.
Roberto Cavalli: l’inizio e la fine
Ci sono storie che vanno raccontate dalla fine. Lo show per la spring\summer 2025 di Roberto Cavalli a Milano è stato un’omaggio al compianto designer scomparso diversi mesi fa. E Fausto Puglisi, attuale direttore creativo, lo fa in pieno stile Cavalli. Fra piume, stampe animalier e abiti “colati nell’oro” ritorna l’immaginario iper-glamour dei primi anni di storia del brand.
E grazie a quella magia le top model Mariacarla Boscono, Natasha Poly e Karen Elson chiudono lo show in abiti vintage.
La bellezza edonistica, dannata e irraggiungibile prende vita in passerella ed entra nel presente. Nel corso degli anni, Roberto Cavalli ha consolidato la sua estetica, esorcizzando così le regole di stile troppo abbottonate e riuscendo, di conseguenza, a sopravvivere fino ad oggi.