Ha inaugurato il 9 giugno 2024 la prima mostra personale in Italia dell’artista coreana Hyun Cho, presso la Blue Gallery di Venezia
“Electric supermoon”, questo è il nome del progetto espositivo che vede la presenza di tre nuove opere ed altri lavori recenti dell’artista Hyun Cho. Il quale si esprime tramite una moltitudine di supporti diversi (installazioni, pannelli, led, testi, sculture) per rivendicare il diritto all’interdisciplinarità.
Proprio come nel genere musicale che Cho vede a lei più affine, ovvero il punk, la sua arte si prefigge l’obiettivo di smascherare l’ambiguità. E lo fa attraverso alcune iconografie urbane che risultano ridondanti fino ad assumere un carattere quasi fittizio che ne mina la credibilità. Per abbattere i muri di incomprensione nei confronti del linguaggio comune e de simboli equivoci presenti nella società moderna, l’arista si ispira alla corrente punk nella sua accezione più pura. Quando la tendenza era ancora incontaminata da ogni accenno mainstream, ma più orientata verso una dimensione intrinsecamente politica e ribelle.

A partire dalla locandina della mostra, le intenzioni dell’artista appaiono chiare. L’immagine di sfondo con richiami all’arte digitale “glitch” e la ripetizione delle parole “electric supermoon” rimandano ad un senso di smarrimento, di confusione che pervade l’animo dell’individuo durante la sua ricerca di una verità forse inarrivabile.
Così come la musica punk, anche l’arte rischia di risultare mercificata, in balia delle mode fuorvianti, in grado di corrompere l’animo di chi non si arrende nella ricerca di risposte alle sue domande esistenziali.
La caratteristica principale della musica punk è sicuramente l’essere ripetitiva orecchiabile, così da rimanere facilmente impressa nella memoria degli ascoltatori, ma anche quella di veicolare messaggi importanti tramite parole semplici. Hyun Cho mescola influenze punk e pop per dare vita a messaggi impattanti, diretti e indelebili nella mente degli spettatori. Così come affermato dall’artista stessa, lo scopo delle sue creazioni, è quello di far riflettere “sulla messaggistica che incontriamo ogni giorno nel nostro mondo complesso”, ed allenare all’uso dell’agentività, ovvero la capacità umana di esercitare un controllo cosciente sul proprio comportamento, così da agire in modo consapevole nella società in cui si vive e, possibilmente, giungere alla realizzazione di un cambiamento tanto inevitabile quanto necessario.

Tra interdisciplinarità e globalizzazione: l’analisi di una realtà distorta
Le tre opere principali presenti presso Blue Gallery sono state realizzate a Seoul, città natale dell’artista, e si ispirano alla sacralità delle lapidi o monoliti delle culture orientali. I titoli sono estremamente evocativi: RIP #blue, RIP #orange e Hitchhiker. Tutte rappresentano la perfetta descrizione per tre opere composte da display e luci led con tonalità metalliche che strizzano l’occhio ad una realtà distorta. La luce pulsante dei led rappresenta la potenza di una super luna che, dall’alto, tutto osserva ed illumina con il suo spirito critico nei confronti di una mancanza di logica del linguaggio comune.
Nella cornice di una città definita dalla sua estetica, il vento del cambiamento soffia su Blue Gallery. Una realtà che si promette di concentrarsi su apprezzamento artistico e rispetto personale. Un luogo in cui la determinazione impiegata per il superamento delle attuali pratiche espositive si fonde perfettamente con la mentalità punk dell’artista coreana.

Analizzare gli aspetti sociopolitici del nordest asiatico e comprarli con quelli occidentali in un contesto di crescente globalizzazione è sempre stato il punto di interesse maggiore di Hyun Cho. L’artista nata a Seoul nel 1982 e poi trasferitasi a Sydney, dove vive tutt’ora, per studiare alla Parsons School of Design.
La mostra sarà aperta ogni giorno dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Nel periodo compreso tra il 9 giugno 2024 ed il 7 luglio 2024. Per appuntamenti ed ulteriori informazioni è possibile fare riferimento ai canali social di Blue Gallery.
Photo courtesy Blue Gallery.