Un paio di jeans realizzati da Jordan Luca diventano virali per una scelta di design decisamente d’impatto
La moda è fatta anche di provocazioni. Infatti è sempre più comune che la viralità di capi e collezioni dipenda da una visione estetica fuori dal comune. Nelle ultime ore sono diventati virali un paio di jeans che il brand italo-londinese Jordan Luca ha presentato nella sua collezione FW 2023-24. Il capo dal design classico presenta un lavaggio tradizionale, con un unico dettaglio che lo ha reso in poche ore oggetto di discussione. Nella parte centrale dei pantaloni, vicino alla patta, il lavaggio del denim diventa sempre più scuro, mentre allargandosi in modo circolare verso le gambe ricrea l’illusione del tessuto bagnato.
L’allusione più imbarazzante diviene automatica e così il jeans diviene virale in tutto il mondo, finendo fra le pagine dei più celebri quotidiani statunitensi. Che sia una provocazione o semplicemente una suggestione di chi osserva, il capo non è il primo a proporre un design che porta a storcere il naso a molti. Un’operazione di “lavaggio” del denim apportata anche dalla nota designer greca Di Petsa che, nel 2019, realizza un jeans da donna molto simile. In questo caso il capo riporta l’illusione di tracce di liquidi corporei che scendono lungo la parte interna delle gambe. Una scelta che in questo caso incarna in pieno lo spirito della designer e della sua filosofia. Il famoso “wet look” degli abiti Di Petsa rappresenta lo scorrere della vita sia attraverso l’acqua che attraverso i liquidi corporei femminili che accompagnano la vita delle donne fin dall’adolescenza.
La moda che sporca ciò che crea e che porta in passerella è stata affrontata molteplici volte sia nella contemporaneità che nel passato. Balenciaga continua a riproporre nelle sue collezioni jeans sporchi di polvere, terra o segni grafici di pennelli e colori per bambini. Diesel ricerca sempre nuove tecniche e texture da applicare ai propri iconici jeans che magari riportano patine con crepature che ricordano il fango secco. Ma ciò che forse ha permesso a tutti questi nuovi designer di indagare il lato più “sporco” della moda è senza dubbio la visione di Alexander McQueen. La collezione “Untitled” per la primavera\estate del 1998 riportava inizialmente un titolo esplicito che alludeva ad un fetish sessuale, “Golden Shower”.
Lo scandalo fu immediato, tanto da dover cambiare il nome dello show poco prima del suo inizio. Ma con Alexander McQueen gli abiti e i fashion show erano più eloquenti delle parole. La collezione “Untitled” venne presentata sotto una pioggia battente che proprio nel finale diveniva dorata, accarezzando i corpi nudi dei modelli che riemergevano sotto gli abiti bagnati.
La moda è anche provocazione capace a volte di creare trend, altre di segnare la storia.