Walter Chiapponi debutta ufficialmente da Blumarine presentandoci il nuovo volto del brand con l’autunno/inverno 2024-25
“I suoi vestiti sono fatti dalla città stessa: il rumore rilassante delle autostrade, i bar nella mattina presto, più movimento che colore.”
Questi versi accolgono gli ospiti invitati allo show del nuovo Blumarine. La collezione autunno/inverno 2024, la prima di Walter Chiapponi come direttore creativo, abbraccia una razionalità borghese spogliata di sovrastrutture stilistiche.
La leziosità decorativa che ha caratterizzato Blumarine fino ad oggi si distacca dalla sua matrice superficiale e va avanti. Le iconografie grafiche come la farfalla o la rosa non vengono eliminate ma inserite in capi quotidiani, reali, che si possono incontrare passeggiando fra le strade della città.
L’estetica Y2K è spazzata via dal realismo minimalista degli anni novanta che splende nei dettagli delle stampe desaturate e nei tagli simmetrici delle gonne. Ma il racconto della realtà non è univoco e si veste d’irriverenza con gli accostamenti audaci delle stampe animalier con i colori incisivi. Pon pon di pelliccia e ruche impreziosiscono i lineamenti di cardigan e abiti da giorno contrapponendosi alle trasparenze tipiche del brand. Walter Chiapponi arricchisce Blumarine con la riscrittura dei codici storici del brand attribuendo ad ogni capo un valore aggiunto che va oltre la bellezza superficiale delle tendenze.
La direzione intrapresa fugge dalla moda passeggera e decorativa ponendosi come obbiettivo quello di perdurare e crescere, stagione dopo stagione. Un’introduzione a quello che sarà senza mai dimenticare quello che c’è stato, come si evince dalle citazioni iconiche dei capi di Anna Molinari. Blumarine ritorna fra le strade, a terra, nella sua razionalità borghese, risvegliata dal sonno iridescente della superficialità.
Photo courtesy Blumarine.