Le opere dal carattere enigmatico presentano dettagli inverosimilmente realistici ma allo stesso tempo stravolgono le regole delle proporzioni
La mostra Ron Mueck, patrocinata da Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain è la prima personale dell’artista in Italia, e si inscrive nell ottica di un progetto espositivo già presentato alla Fondation Cartier di Parigi nell’estate 2023.
L’artista, insieme a Hervé Chandès, Direttore Internazionale della Fondation Cartier pour l’art contemporain, e Charlie Clarke, Associate Curator, ha deciso di presentare alcune tra le sue opere più famose, che ne hanno segnato la carriera, ma anche opere innovative, legate ad un concetto di arte figurativa totalmente nuovo.
Mass: riflessioni sulla vita e la morte in un opera che muta nello spazio
L’ultima opera dell artista, intitolata “Mass”, e mai uscita dall Australia fino ad oggi, è una monumentale riproduzione di teschi umani che vengono disposti nello spazio dall artisti stesso, in modi diversi a seconda del luogo in cui si trovano. Questo insieme scultoreo, vuole invitare lo spettatore a riflettere sulla mortalità e sul ruolo dello spazio/tempo nella società e nelle nostre vite.
Le oper di Ron Mueck: uno specchio dell animo umano
Tramite alcuni filmati presenti in loco è possibile ripercorrere il lavoro di Mueck nel suo studio dove, in armonia con la natura, impiega anche mesi o anni per terminare una singola opera. Estremamente interessante è la dovizia di particolari che l’artista riesce a creare specialmente nelle sue opere più famose quali “In bed” (2005) e “Woman with sticks” (2009).
Nello specifico, la scultura “In bed” incarna totalmente ciò che l’arte di Mueck vuole esprimere : la scultura ritrae una donna a grandi dimensioni ma estremamente realistica, che con sguardo spento e vitreo sembra essere assente e catapultata in un luogo lontano che, chi la sta osservando, può solo cercare di immaginare. Per quanto i personaggi di Mueck siano realistici tutti loro presentano al contempo caratteristiche di distacco e mistero che li rendono familiari ed estranei al tempo stesso così come, in realtà, l’essere umano è col suo simile.
Ron Mueck e Fondation Cartier pour l’art contemporain: un rapporto di fiducia lungo vent’anni
Quanto a lui, Ron Mueck, non è certo estraneo alla Fondation Cartier dove ha tenuto la sua prima personale nel 2005, seguita da una mostra più completa nel 2013. Il progetto con Triennale Milano sembra dunque essere la conclusione di una triade perfettamente riuscita e resa ancora più di successo dalla relazione tra le due istituzioni dell arte, accomunate dallo stesso interesse per l’Internazionalità e la creazione artistica multidisciplinare.
Nato nel 1958 a Melbourne (Australia) da genitori tedeschi, Ron Mueck vive e lavora nel Regno Unito dal 1986. Ha lavorato per cinema e televisione realizzando manichini e burattini di scena, primo tra i quali Pinocchio nel 1996. Già l’anno dopo le sue opere hanno iniziato a riscuotere un discreto successo, diventando anche protagoniste di importanti mostre quali Sensation: Young British Artists from the Saatchi Collection, alla Royal Academy of Arts di Londra. Un suo primo approccio con l’Italia si avrà nel 2001, quando la scultura Boy è stata esposta alla 49° edizione della Biennale di Venezia. Mentre nel 2022 l’opera Man in a boat è stata parte dell esposizione Mondo Reale, presentata alla Triennale Milano da Fondation Cartier.
La prima personale dell artista in Italia e sicuramente un occasione da non lasciarsi sfuggire e sarà visitabile fino al 10 marzo 2024, tutti i giorni dalle 11 alle 20, con giorno di chiusura lunedì.
I biglietti sono disponibili online su triennale.org
Photo courtesy Triennale.