Non ponendosi nessun limite di forma e di stile, i capi in maglia di Rtama abbracciano un’estetica organica e dinamica che si adatta ai corpi di chiunque li indossi. Scopriamo insieme la collezione attraverso l’obiettivo del fotografo Andrea Venturini.
Nato nel 2022, Rtama è un brand emergente che la sua creatrice, Marta Mangano, ama definire “concettuale e in continua evoluzione”. L’esordio della giovane designer è segnato dall’importate supporto di diversi artisti e dj che hanno iniziato ad indossare le sue creazione per le proprie performance. Grazie a questa esposizione Rtama viene notato da Röa Design, uno shop multi brand di Barcellona che sostiene giovani designer indipendenti. Il primo passo verso una realtà imprenditoriale che Marta decide di abbracciare senza però rinunciare alla sua identità unica e fuori dalle regole del mercato contemporaneo.
La scelta della maglieria come espressione della propria visione artistica non è casuale; nasce dalla volontà di celebrare una tradizione artigianale storicamente associata alla manualità femminile. Il brand acquisisce questo concetto e lo ribalta, sporcandolo ed emancipandolo attraverso imperfezioni e “graffi” di stile come afferma Marta: «Il mio intento è di giocare un po’ con le ”regole” per raccontare la mia visione personale di cosa significhi essere nata e cresciuta in una piccola città religiosa e periferica in quanto donna; e di come mi sia sentita a lungo quando tutti pensavano di avere voce in capitolo sul mio corpo, sui miei vestiti, sul mio atteggiamento e la mia espressione creativa.»
L’anima di Rtama è anche sostenibile grazie al processo di upcycling dei filati utilizzati provenienti dalle numerose giacenze di fabbriche in disuso. Materie prime che raccontano già una storia rendendo i prodotti finali ancora più autentici. Proprio come le manipolazioni imperfette che squarciano il design tradizionale della maglieria classica. «Con il tempo ho affinato la tecnica di “fare errori” solo dove volessi che ci fossero. Ho inizato a posizionare buchi e graffi solo dove li ritenessi necessari.» – afferma la giovane designer. Marta durante il processo creativo, ritrova una connessione ancestrale con l’artigianalità e la tradizione, facendola propria.
Il sapore indipendente di Rtama rifiuta il mondo distaccato dei grandi brand di lusso e soprattutto dal fast-fashion. Questo le consente di raggiungere un’identità più ibrida possibile mischiando l’arte concettuale e la moda. Il futuro di Rtama sarà dunque sempre più libero dalle costrizioni visive. Ciò le consentirà di raggiungere quell’equilibrio stilistico-concettuale che Marta e i suoi “filati” esprimono a pieno.
Photo courtesy Andrea Venturini.
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