Alessandro de Benedetti, direttore creativo di Romeo Gigli, presenta la collezione primavera-estate 2023.
La primavera-estate 2024 di Romeo Gigli, presentata da Alessandro de Benedetti, direttore creativo del brand, vuole essere un omaggio all’opulenza del passato, mossa da uno sguardo attento alla contemporaneità.
I quarantatré pezzi svelati per la prossima primavera, narrano di una dimensione atemporale, laddove domina il mistero e si celebra la virtù dell’animo. Difatti ancora una volta il designer riesce nel complicato intento di sintetizzare e armonizzare atmosfere distanti, senso di leggerezza ma anche di protezione. Fluide spirali di seta, annodate con la stessa abilità tecnica dell’amato maestro, si combinano perfettamente alle giacche safari e ai blazer strutturati. È un discorso tortuoso quanto armonico.
Una combinazione ossessiva di nocche, petali avvolgenti e drappeggi stropicciati. In un’atmosfera quasi surreale i fiocchi si trasformano in maniche e gli abiti di juta e seta mutano in una cascata di frange, tessute con fili pregiati che si intersecano come per incanto. Romantici bustier steccati e gonne arricciate con rouches dal “taglio vivo” narrano storie ancestrali, mentre il cavallery di cotone rievoca alla mente i valorosi gendarmi dei primi anni del Novecento.
In un eterno contrasto si mescolano audacemente colori intensi e materiali puri, a sostegno di una maggiore circolarità e di una costante ricerca estetica. L’unione di tessuti dal sapore esotico come il canapè grezzo, il lino egiziano e la juta tessuta a mano pervadono le creazioni di un profumo indefinito, senza tempo. Mentre la seta increspata, lavata ed enzimata oscilla come un vento soave e dona luce ai corpi delle algide eroine del Nilo.
Un bustino arricciato che scopre le spalle ricorda tanto la caratteristica struttura della giacca rovesciata di Romeo Gigli. Mentre i macro orecchini, segni indelebili del DNA del marchio, riflettono i colori del tramonto e della sabbia. Il rosa “Mexico” e il bianco “dune”, si mescolano all’azzurro delle aurore tropicali dei cieli egiziani, lì dove il viaggio inizia e diventa fonte d’ispirazione.
Photo courtesy Romeo Gigli.