Pitti si tinge di realtà e immagina un futuro “più MAGLIANO che mai”.

Luca Magliano, anima del brand MAGLIANO, sarà il Guest Designer di Pitti Immagine Uomo N.105.

Reduce dalla vittoria del Karl Lagerfeld Prize 2023, Luca Magliano, fondatore del brand MAGLIANO, è stato annunciato come primo Guest Designer al prossimo Pitti Immagine Uomo che si terrà dal 9 al 12 Gennaio 2024 a Firenze. 

Un vero ritorno alle origini per il designer bolognese che nel 2017 esordì proprio a Pitti Uomo vincendo il premio Who’s Next per poi, l’anno successivo, presentare la sua prima collezione dal titolo “Guardaroba per Uomo Innamorato”. Da quell’esordio “romantico” Luca Magliano ha affermato sempre di più la sua impronta estetica creando un’immaginario reale, crudo e soprattutto riconoscibile. MAGLIANO è una lettera d’amore, scritta su fogli ingialliti dal tempo, indirizzata ai volti comuni di una provincialità romanticizzata che affascina da sempre il giovane designer. 

Magliano x @u.power_official FW23

Una visione “neorealista” della moda, quella di Magliano, che affonda le sue radici nell’ambiente artistico e subculturale della sua città di origine, Bologna. Una città in cui la bellezza della quotidianità è arricchita dall’etica politica e sociale che da sempre la contraddistinguono. Ed è proprio durante i suoi studi a Bologna, presso la Libera Università delle Arti (L.UN.A.) che Luca Magliano decide di diventare designer, spinto dalla voglia di crescere e prendere una posizione, culturale o etica che sia, utilizzando la moda come provocazione e racconto. Una filosofia che ricorda quella di Franco Moschino, ampiamente studiato e amato da Magliano, grazie anche alla sua vicinanza con Barbara Nerozzi, amica del grande designer milanese, nonché fautrice del debutto di Magliano nel mondo della moda. 

Dopo i due primi successi a Pitti Uomo, Magliano ha la sua consacrazione nel 2019, quando entra a fare parte ufficialmente del calendario della Fashion Week di Milano, portando nella città più globalizzata d’Italia i miti e la cultura underground di Bologna e della provincia. 

Non è un caso che le location scelte negli anni da Magliano per le sue sfilate siano distaccate dalle passerelle patinate e dagli ambienti di lusso selezionati accuratamente dai grandi brand.  Il racconto di Luca prende vita attraverso le pareti scrostate di una fabbrica abbandonata, sul tetto di una palazzina o in un circolo Arci. Luoghi impregnati di storie e memoria, di materia, defilati dal rumore di una modernità sempre più altisonante e quasi mai ancorata alla realtà della vita quotidiana. 

Magliano SS22

Il tono scelto dal designer nelle sue collezioni è caldo e accogliente ma soprattutto inclusivo. Per raccontare la strada e e le sue storie, infatti, è fondamentale la scelta di un cast variegato che includa qualsiasi provenienza, etnia, genere o bellezza; è l’amore per la realtà. Da questa scelta prendono forma mille figure che Luca Magliano ama chiamare “feticci”, ovvero, modelli che interpretano stereotipi quotidiani, tipici della provincia e che in qualche modo raccontano gli incontri avvenuti durante la vita del designer. È importante per quest’ultimo infatti la rappresentazione del diverso, del “freak”, che allontana la monotonia borghese per vivere secondo i propri principi etici, morali o sentimentali.

MAGLIANO si presenta come atto politico. Un atto che nasce dalla mente di un creativo che ha rafforzato i suoi ideali negli storici centri sociali di Bologna.

I “ragazzi di vita” che sfilano per Magliano oltre a raccontare un retaggio culturale ancorato alla provincia, sono il mezzo attraverso il quale il designer esprime la sua sensualità, cruda, ammiccante ma mai idilliaca. Un’atmosfera nebulosa in cui l’eros trasuda dagli abiti sartoriali rivisitati, che ricordano il “vestito buono della domenica” di un passato neorealista che Magliano ha deciso di raccontare con codici nuovi ma sempre un passo indietro rispetto al presente, troppo artefatto e poco “magico”. 

Yasmina Kurunis X Magliano

La magia del passato si materializza anche attraverso i tessuti che danno vita alle collezioni. Panni di lana, che ricordano la classe operaia, tele di lino e cotone grezzo che danno struttura a completi eleganti ma che diventano anche funzionali grazie a tasche super capienti. E ancora, il popeline delle camice è stropicciato, il blazer oversize sovrasta jeans slavati e pantaloni eleganti dai colori terrosi. Le micro stampe e la maglieria arricchiscono silhouette sovrapposte e asimmetriche.

L’uomo di Magliano ha mille volti che si interscambio e creano una diversità “controllata” ma allo stesso tempo unica. Molteplici storie di una provincia cruda e ruvida che continua ad affascinare di stagione in stagione.  

Romanticismo e malinconia, presente e passato; sarà questa la formula per un futuro “più MAGLIANO che mai” ? 

Magliano FW21
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Ott 12, 2023

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