Il “new look” di Dior: l’innovativa visione di Jonathan Anderson diventa realtà 

Secondo debutto per Jonathan Anderson che presenta ufficialmente la sua prima collezione womenswear per Dior. Il designer per la primavera/estate 2026 lancia nel futuro la storia della Maison francese che ha cambiato il costume moderno. Una rilettura coraggiosa e magnetica dei codici estetici di Dior che affronta una vera e propria rinascita 

L’importanza storica e culturale di una Maison come Dior rappresenta un’eredità estetica ingente che soltanto in pochi hanno saputo valorizzare. Lo scorso giugno Jonathan Anderson ha presentato al mondo la propria visione della maison che, già dalla collezione menswear, risultava vincente. Il designer inglese ha saputo reinterpretare con linguaggio contemporaneo il costume del Settecento regalandoci l’immagine poetica e intellettuale del nuovo “monsieur” Dior. Seguendo la stessa linea rinnovata viene presentata al mondo la prima collezione womenswear di Dior realizzata da Anderson. Lo show per la primavera/estate 2026 è un punto di partenza deciso con una direzione stilistica innovatrice di tutti ciò che abbiamo visto in passato nel brand.

Se nell’immediato gli abiti potrebbero sembrare delle proposte lontane dal gusto di Dior approfondendo l’analisi è possibile scovare tutti i riferimenti più importanti. Il nuovo direttore creativo gioca con forme, tagli e lavorazioni sperimentali per regalarci un quadro rinascimentale contemporaneo ma fedele al proprio heritage. Dior affronta una rinascita di stile costruendo un nuovo guardaroba femminile accattivante e tridimensionale. “Un dialogo tra passato e presente, armonia e tensione, audacia e calma, grandiosità e banalità. Il cambiamento è inevitabile” si legge nelle note dello show. Questo contrasto di anime, che rispecchia i tempi incerti del presente e di molte collezioni realizzate quest’anno, regala a Dior nuova linfa vitale. Il talento di Jonathan Anderson si riconosce nel suo linguaggio visivo che, nonostante l’incombenza del passato, resta immutato e riconoscibile. 

Il “new look” secondo Anderson 

Il fashion show viene anticipato da un video tributo di tutta la storia della maison e dei direttori creativi che si sono alternati. Da Monsieur Dior fino a Maria Grazie Chiuri. Il primo look entra in scena definendo già il tono dell’intera collezione. Un abito scultura bianco ricoperto da plissé e fiocchi porta nel presente la maestria artigianale del modello Turbillon realizzato negli anni Cinquanta. È il nuovo “new look” di Dior che passa inevitabilmente dalla reinterpretazione della celebre giacca Bar. Già presentata nella collezione menswear, la Bar nel guardaroba femminile riscrive i propri confini accorciandosi e accompagnando le curve naturali del corpo. I metri e metri di tulle delle gonne che di solito si accostavano alla giacca vengono sostituiti dalle pieghe misurate e rigide di una minigonna.

Questa reinterpretazione dello stile francese creato da Dior negli anni Quaranta continua negli abiti in chiffon con paniere o in quelli arricchiti da candide ortensie. Sapori aristocratici si incrociano con l’alta moda che avremo modo di visionare il prossimo gennaio. E così, come nell’uomo, ritornano le pieghe dei pantaloni ispirate a quelle scultoree del celebre abito Cyclone del 1948. Nonostante i riferimenti precisi alle creazioni del passato non risultino l’unica chiave di letture di questa nuova visione è importante sottolineare il lavoro di Anderson.

Quest’ultimo difatti non cita soltanto questi pezzi storici del costume ma dimostra quanto la loro essenza estetica possa essere applicata al guardaroba contemporaneo. E così il colletto in pizzo inamidato di di un abito realizzato da Yves Saint Laurent nei sui anni da Dior adorna teatrali camice plissettate. La narrazione dello show continua con la contrapposizione di look essenziali e daily wear con pezzi che “rappresentano il sogno Dior” come afferma Anderson.

Dagli abiti d’ispirazione orientale anni Venti si arriva alle napoleon jackets abbinate alle minigonne in jeans. Si fa spazio anche la creazione in taffettà con linee Settecentesche con un degradè materico di fiocchi indossata già precedentemente da Anya Taylor-Joy. Jonathan Anderson riesce ad assimilare al meglio l’essenza femminile e aristocratica di Dior ma la sua visione si prospetta ancora in evoluzione. Nonostante tutto, il finale è da standing ovation. 

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Ott 2, 2025

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