Studiare moda non rappresenta soltanto un esercizio di stile ma una vera e propria alfabetizzazione visiva acquisita tramite immagini e ricerca costante. Nel presente questo processo diventa fondamentale per differenziarsi dalla collettività e reinterpretare la cultura contemporanea attraverso la propria visione. Dal fashion design alla comunicazione, i percorsi accademici restano linfa vitale per le nuove generazioni di creativi
Quando una passione si allinea ai propri sogni futuri la scelta di un percorso formativo adatto alle nostre esigenze diventa fondamentale. Nella moda sogni, passione e carriera lavorativa viaggiano su binari paralleli, alimentati dalla costante ricerca di nuovi stimoli visivi. La formazione accademica, nell’ottica del fashion, si immette in una dimensione trasversale in cui le competenze tecniche convivono con le conoscenze estetiche. Queste ultime diventano uno strumento prezioso per sviluppare lo spirito critico che porterà il creativo ad accrescere il proprio bagaglio culturale, ma non solo. Gli stimoli estetici difatti non rientrano nella semplice erudizione fine a se stessa ma accendono la fiamma delle creatività supportata dall’insegnamento e lo studio costante. Intraprendere un percorso di studi accademici dunque è la scelta ottimale per conciliare questi due aspetti caratteristici della formazione moda. In un mercato lavorativo sempre più saturo, maturare un’alfabetizzazione visiva risulta un elemento salvifico per affermare la propria voce.

Attraverso il cinema, la fotografia, il design e l’arte in generale gli aspiranti insider della moda potranno sviluppare l’unicità del proprio operato. E così le conoscenze tecniche unite a passione e ricerca costante sbocceranno in rinnovati universi visivi. Il lavoro nei laboratori da cucito o in quelli digitali (per la parte di comunicazione) con le loro nozioni tecniche porteranno ad elevare le proprie conoscere culturali. Tutti questi elementi, non sottovalutati, risultano vincente nella prospettiva di una carriera lavorativa nel fashion system. Nella storia della moda contemporanea anche i più grandi creativi del presente hanno affrontato percorsi di studi ancora oggi validi e prestigiosi. Da nomi leggendari a icone ancora oggi operative che, attraverso il proprio bagaglio culturale e studio direzionato, hanno cambiato e influenzato il volto della moda.
La formazione nel fashion system e la sua eredità
Nel 1981, sei giovani stilisti belgi debuttarono in passerella per la prima volta presentando al mondo le loro visioni, dimostratesi poi rivoluzionarie. Quei giovani studenti diventarono celebri come i Sei di Anversa: Ann Demeulemeester, Dries VanNoten, Dirk Bikkembergs, Dirk Van Saene, Walter Van Beirendonck e Marina Yee. La loro visione accesse i riflettori su una realtà lontana dalle capitali della moda (come Parigi e Milano) dove la creatività si distaccava dai canoni contemporanei. Attraverso la tecnica acquisita nei loro studi all’Accademy of Fine Arts di Anversa e al loro background culturale riuscirono ad affermarsi nel fashion system. Tra esistenzialismo poetico, manierismo e minimalismo i Sei dimostrarono quanto fosse fondamentale una buona alfabetizzazione visiva, frutto di un’approfondita preparazione accademica. Un esempio più vicino al nostro tempo ci viene presentato da Alessandro Michele, direttore creativo di Valentino ma che in passato ha svolto diverse mansioni.

La sua preparazione accademica infatti si concretava soprattutto sul costume del teatro, mondo che ha sempre affascinato il designer romano. Da quel primo imprinting Michele ha ampliato la propria conoscenza estetica senza mai abbandonare la sua visione massimalista. Lo dimostrano le sue nuove creazioni Couture ma anche tutti gli anni alla direzione creativa di Gucci. Studio, ricerca e archiviazione (sia fisica che metaforica) di competenze tecniche, cultura ma soprattutto passione per la materia. La sua formazione è passata dalla teoria degli studi alla pratica nei laboratori tecnici delle aziende più in vista del Made in Italy. Una dimostrazione di quanto sia importante la trasversalità di una preparazione nell’industria della moda. Parallelamente Demna Gvasalia, che viene spesso affiancato ad Alessandro Michele, ha affrontato i suoi studi prima in Georgia e poi ad Anversa. La sua creatività dirompente e la lettura della società contemporanea passano inevitabilmente da competenze tecniche elevate. Un’osmosi di riferimenti culturali e spirito critico in cui l’arte del fashion design diventa un collante fondamentale e salvifico.
Un futuro tutto da creare
In tempi incerti come quelli che stiamo attraversando immettersi nello studio accademico di moda risulta una scelta ancora molto complessa. Sia per le difficoltà che si possono affrontare durante il percorso sia per l’approccio ad una materia ricca di stratificazioni e ambiti in cui agire. L’aspetto fondamentale però, che accomuna tutti i percorsi, è l’allenamento del nostro senso estetico, totalizzante e affine a tutti gli aspetti del fashion. La passione, lo studio e infine la formazione visiva presenteranno un quadro completo del nostro sguardo sul mondo. Una finestra sulla nostra creatività allineata e misurata tecnicamente, ma arricchita dall’unicità della nostra estetica. Studiare moda risulta dunque una vocazione e in quanto tale andrà alimentata costantemente attraverso la direzione più affine a noi. Il futuro della moda è ancora tutto da creare.

Le foto che accompagnano l’articolo sono state realizzate dagli studenti di Styling & Communication di Accademia del Lusso.