La purezza come ragione della ricerca creativa: Jil Sander secondo Simone Bellotti

Nominato direttore creativo nei primi mesi del 2025, Bellotti presenta la sua prima collezione per Jil Sander nella storica sede del brand in Piazza Castello

Il debutto di Simone Bellotti con Jil Sander era uno dei tanti esordi molto attesi durante questo Fashion month. Approdato presso il marchio a marzo di quest’anno dopo due anni come direttore creativo di Bally, preceduti da un lungo periodo passato in Gucci con Giannini e poi Michele, l’approccio di Bellotti si fa forte anche grazie all’apprendistato in due realtà di Anversa, Carol Christian Poell e AF Vandevorst. 

Ciò che rende Bellotti molto vicino a JIl Sander è la ricerca della purezza, un elemento su cui la stessa fondatrice insisteva molto con il suo stile minimal orientato alla ricerca dell’essenziale. 

Proprio la purezza ha costituito il fondamento della ricerca creativa che sta dietro alla collezione proposta da Bellotti per la Primavera-estate 2026. È possibile rimuovere aggiungendo una sigla personale? Bellotti ha dimostrato che sì, è possibile, con una collezione improntata a un’estetica pulita ed essenziale, ma che lascia trasparire la mano di chi l’ha disegnata. 

Rigore e leggerezza: la collezione di Bellotti nasce dalla riflessione sugli opposti

La collezione di Bellotti nasce da un dialogo tra opposti, ispirato simbolicamente dalla sede di Jil Sander in Piazza Castello a Milano, un tempo cinema e oggi affacciata su uno dei luoghi più storici della città. Questo spazio, che collega idealmente Milano e Amburgo, ha ospitato la sfilata per la prima volta dopo otto anni, diventando metafora del contrasto tra passato e presente. È proprio da questa tensione, tra rigore e leggerezza, grazia e severità, controllo e libertà,che prende forma la ricerca creativa ed emotiva del designer.

Guardare al futuro partendo da ciò che è stato

La collezione guarda al futuro partendo dalle radici del brand. La ricerca della purezza portata avanti da Jiline Sander viene esplorata come modo e non come limite, viene letta come un’espressione di contrasti altamente elaborata. Così, tensioni e calma, linee rette e torsioni si susseguono in un contrappunto di toni neutri e polverosi e sfumature vibranti. Grande importanza hanno anche le texture, che aggiungono un elemento tattile al discorso. 

La linea rimarca chiaramente un rimando in particolare alle campagne di advertising proposte da Jil Sander negli ultimi anni Novanta. Protagonista degli scatti era una giovanissima Guinevre Van Seenus, che ha aperto la sfilata con un look costituito da gonna A-line realizzata con pinzatura inversa, creando volumi geometrici. Un dettaglio che rimanda a una moderna armatura: dal Castello al mondo moderno, le armature suggeriscono nozioni di protezione e fragilità. Il rimando compare anche nei materiali, tra pelli specchiate, paillettes metalliche e sete piegate come a schermare busto e fianchi. 

Al primo look ne fanno seguito altri sessanta, tutti caratterizzati da silhouette decisamente verticali. Compaiono elementi di tailoring razionale con abbottonature alte, il cui rigore è a tratti scompigliato da pieghe occasionali e orli vivi. Bellotti mette in atto un’operazione di recupero dei capi fondamentali per la storia del brand. Oltre agli elementi tailored, compaiono anche rivisitazioni del classico cappotto double-face, proposto in pelle finalissima e lucida. 

Il designer introduce poi ventate di novità, che passano attraverso i cut-out a oblò intarsiati su alcuni look per mettere in luce una lingerie sempre essenziale.

Il dialogo è scandito dagli accessori: ballerine cut-out, brogue con kitten Heel, sandali stringate a punta quadrata. Borse multiuso, tra cui la nuova Pivot che sposa una linea fluida e pulita e una molteplicità di atteggiamenti. 

Nella collezione di Bellotti c’è la rigorosa ricerca della purezza, attraversata dal soffio di uno spirito leggero: ci sono insieme serietà e gioco. 

Con uno sguardo personale e un’attenta lettura dell’eredità del brand, Simone Bellotti si afferma come degno successore dei precedenti direttori creativi di Jil Sander, da Raf Simons ai Maier.

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Set 25, 2025

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