È scomparso all’età di 98 anni Arnaldo Pomodoro, lo scultore italiano celebre per le sue sfere in bronzo. L’artista, conosciuto in tutto il mondo, lascia un’eredità indelebile nella storia dell’arte contemporanea
Arnaldo Pomodoro si è spento domenica 22 giugno a Milano, alla vigilia del suo 99esimo compleanno. Lo sculture italiano di fama mondiale era conosciuto principalmente per le sue opere realizzate in bronzo, un materiale fondamentale per tutta la sua produzione artistica. Ad annunciare la morte dell’artista, Carlotta Montebello, direttrice generale della Fondazione Arnaldo Pomodoro, che dichiara: «Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie. Il Maestro lascia un’eredità immensa, non solo per la forza della sua opera, riconosciuta a livello internazionale, ma anche per la coerenza e l’intensità del suo pensiero, capace di guardare al futuro con instancabile energia creativa.»
L’identità artistica di Pomodoro resta una delle più riconoscibili nel panorama internazionale grazie ad una visione ben definita dalla scelta di forme, materiali e lavorazioni. Fra le opere più celebri ricordiamo le sfere in bronzo che nelle loro fratture strutturali espongono un complicato intreccio di ingranaggi e strutture meccaniche. Uno stile reso democratico e riconoscibile grazie a numerose sculture realizzate per i luoghi pubblici di diverse città europee. Il Disco Grande esposto in piazza Meda a Milano, la “Lancia di Luce” a Terni e le colonne di Pavia e Spoleto sono soltanto alcune delle opere con cui entriamo in contatto quotidianamente.
Il demiurgo del bronzo
Arnaldo Pomodoro nasce a Rimini nel 1926 e nel suo percorso formativo si dedicherà fin da subito alla materia architettonica e geometrica. Negli anni Sessanta, entrato in contatto con Lucio Fontana, inizierà a delineare la propria identità artistica sperimentando la creazione anticonvenzionale di diverse forme. Dischi, sfere, piramidi e cubi divennero la materia solida di un pensiero più profondo. Identità perfette per la geometria che nella filosofia di Pomodoro diventavano il mezzo da distruggere per far emergere l’intimità dell’imperfezione.
Da questo pensiero nasceranno tutte le sue opere seguenti in cui la fredda geometria veniva contrapposta alla distruzione interna delle forme. Nella sua carriera così influente per l’arte contemporanea Pomodoro si dedicherà anche alla scenografia di diverse opere teatrali, melodrammi e spettacoli musicali arrivando a realizzare anche diverse opere ambientali. La più celebre resta il Labirinto di Milano, un’opera strutturale sotterranea di più di 170 metri quadri quadri situata in via Solari, sotto lo showroom di Fendi. Il labirinto, ad oggi un museo dedicato all’opera di Pomodoro, è stato realizzato principalmente in vetroresina con piccole inserzioni in bronzo.
Arnaldo Pomodoro lascia il mondo dell’arte con un’eredità che perdurerà in eterno, proprio come tutte le sue opere assolutamente imperfette.



