Moda e manga: due universi inaspettatamente complementari

Influenze reciproche e comunità di intenti caratterizzano il rapporto tra fumetto giapponese e mondo della moda, che in alcuni casi si rivela particolarmente ravvicinato

Un mondo particolarmente all’avanguardia quando si tratta di espressioni culturali è quello giapponese, in cui hanno un ruolo fondamentale i fumetti manga. Ne esistono diversi generi, come quelli Shōnen, dedicato ai ragazzi, e Shōjo, per le ragazze. Questi sviluppano spesso storie dedicate a pulsioni e turbamenti dell’età adolescenziale, delineando attraverso la penna dei mangaka interi universi giovanili. In questi mondi rientrano anche codici estetici e stilistici particolari. Si sviluppa così uno stretto rapporto tra moda e manga, che si riflette in reciproche influenze tra i due ambiti e va a toccare lo streetstyle e varie subculture, ma anche l’alta moda. 

Per quanto sorprendente, il binomio moda-manga è in realtà molto presente non solo nella cultura giapponese ma anche in quella occidentale. Non sono rari gli esempi di brand che hanno incluso elementi tratti da manga e anime nelle proprie collezioni. Tra essi, Gucci nell’era Alessandro Michele, Loewe con Jonathan Anderson, e brand più street come Supreme, Undercover, GCDS. 

Eppure, in origine le parti erano invertite e a trarre ispirazione dal mondo della moda erano proprio i mangaka, soprattutto tra anni Ottanta e Novanta. 

Sailor Moon e l’alta moda degli anni Novanta: i look sensuali e raffinati delle eroine e antagoniste della serie 

Uno dei principali casi in cui l’alta moda funge da ispirazione per i look di diversi personaggi manga è la saga di Sailor Moon di Naoko Takenchi. La stessa autrice ha dichiarato di aver preso come riferimento per alcuni look iconici di eroine e antagoniste brand come Chanel, Mugler o Dior. Gli esempi sono diversi, a cominciare dal bellissimo abito della Principessa Serenity, etereo e impalpabile. Il look è il risultato dell’ibridazione tra il Palladium Dress presentato nella collezione “Balmy Beauty Breezes” di Dior by Gianfranco Ferré (SS 1992) e l’abito Angel of Gold di Roberto Capucci (1992). Il primo abito, in stile impero, è ispirato alle colonne antiche. Presenta alcuni elementi ripresi dall’architettura classica, come i motivi geometrici sul corpetto e gli spallini a forma di capitello ionico. Questi ultimi ricompaiono nel look di Serenity, che nello scollo posteriore presenta però un lungo nastro ripreso dall’angelo di Capucci. 

Altra importante fonte di ispirazione per Takenchi erano le passerelle di Thierry Mugler. Dal brand derivano la tuta in stile glam rock di Kaon, l’abito a corno della regina Beryl, e il top nero con cut-out geometrici e maniche a palloncino di Sailor Saturn. Meravigliosa anche Princess Snow Kaguya, che compare in Sailor Moon S – The Movie. Il look è ispirato ancora una volta alle passerelle di Mugler, in particolare all’abito “Snow Queen” che chiudeva la passerella FW 1984-85. In chiffon bianco, l’abito gioca sulle trasparenze e presenta uno scenografico decoro che richiama la forma del fiocco di neve, tempestato di diamanti.

Compaiono poi riferimenti a Christian Lacroix nel personaggio di Calaveras, che indossa un corsetto-armatura in metallo dorato. Il look originale presenta una gonna lunga costituita da strisce di tessuto colorate e accessori vistosi, oltre che un ampio scialle con motivi orientali. Per il suo personaggio, Takenchi ha mantenuto il corsetto e i gioielli modificando la lunghezza della gonna, che diventa mini, ed eliminando lo scialle. 

Iconico è anche il lungo tubino nero presentato da Chanel nella collezione Autunno/Inverno 1992-93, decorato da catene dorate sullo scollo e sui fianchi. L’abito, indossato prima da Christy Turlington e poi da Lily-Rose Depp, compare anche nel manga dove a portarlo è Sailor Pluto. 

Takenchi non traeva ispirazione solo dalle passerelle, ma anche da campagne pubblicitarie come quella di Yves Saint Laurent per il profumo Opium con Kate Moss (1994). Fin dalla campagna di lancio del 1978, il profumo era sempre stato promosso con immagini parecchio provocatorie. Quella con Kate Moss raffigurava la modella con un look chic e sensuale, caratterizzato da una blusa bordeaux con scollo a barchetta e una gonna con ampio spacco laterale blu, foderata di rosso. Per il personaggio di Black Lady la mangaka ha ripreso gli abiti indossati dalla top model, apportando qualche modifica alla blusa e ai gioielli. Viene riproposta anche la posa di Kate, che è la stessa con cui Black Lady siede sul suo trono. 

La rappresentazione delle subculture giovanili attraverso l’occhio attento di Ai Yazawa

Ai Yazawa ha avuto un ruolo molto importante nella rappresentazione di subculture e mode giovanili all’interno della sua opera. L’attenzione ai diversi modi di vestire giovanili è infatti un elemento ricorrente nei suoi manga. I personaggi vestono una varietà di stili differenti, rappresentati con estrema attenzione al dettaglio. Un aspetto dovuto anche agli studi di moda di Yazawa, che si riflettono prima di tutto sulla maniera di raffigurare i personaggi. Slanciati e snelli, si avvicinano molto al disegno di moda. Fin da “I cortili del cuore”, uno dei suoi primi lavori (1995), risulta evidente l’attenzione dell’autrice verso le estetiche delle subculture giapponesi, come quella Lolita, Shibukaji e Retro-cyber. Anche nello spin-off della serie, “Paradise Kiss” (1999), compaiono diversi stili: dal Lolita al Fairy-Kei, dal Glam Rock al Punk al Visual Kei. 

Il manga per cui Yazawa è più nota è Nana, pubblicato in Giappone dal 2000 e in Italia dal 2002. In Nana la vera protagonista sembra essere proprio la moda, in particolare quella punk. Non per nulla una delle due protagoniste, Nana Osaki, è proprio la cantante di un gruppo punk. Insieme ad altri personaggi, la ragazza incarna lo stile punk e sfoggia numerosi pezzi iconici di Vivienne Westwood, tra cui l’Armor Ring. Disegnato per imitare il design delle giacche-armature presentate dalla designer londinese nella collezione “Time Machine” del 1988, l’anello si compone di sezioni sovrapposte ed è impreziosito dal logo della maison, il Sovereign Orb (ispirato a un gioiello della corona). Che sia in forma di orecchini o di chocker,  l’Orb è sempre presente nei look di Nana. Fedele ai motivi punk, la giovane indossa spesso anche motivi scozzesi, ispirati alla collezione di Westwood “Anglomania” (Autunno/Inverno 1992-93).

I codici stilistici della subcultura punk caratterizzano i look di tutti i membri della band di Nana, che ricalcano l’estetica dei Sex Pistols. Ricorrono corsetti, t-shirt strappate, chocker con  con borchie, pantaloni bondage. Il bassista Shin porta sempre al collo un ciondolo-accendino con il Sovereign Orb, talmente iconico da essere stato realizzato appositamente per i fan della serie. Anche il fidanzato di Nana, Ren, sfoggia look in perfetto stile punk, con spiky hair, chiodo in pelle, piercing alle orecchie e catena con lucchetto sempre al collo. 

Altri pezzi celebri di Vivienne Westwood che compaiono nel manga sono la Red Heart Jacket (collezione “Red Label”, 1999) e le calzature Rocking Horse con platform in legno, di ispirazione orientale (1987). 

Personaggi indimenticabili che rendono possibile la compenetrazione tra due mondi non così lontani

L’attenta cura con cui sono pensati i look dei personaggi di Takenchi e Yazawa testimonia non solo una passione delle due mangaka per il mondo della moda, ma anche un’esigenza precisa: quella di implementare la caratterizzazione del personaggi anche tramite il suo abbigliamento, rendendolo completo e soprattutto realistico. La caratterizzazione estetica dei protagonisti di queste serie contribuisce a dar loro spessore rendendoli più umani, e dunque vicini al lettore. Ed è anche grazie a questo lavoro così attento e accurato che questi personaggi sono rimasti nel cuore dei lettori, facendo sì che la moda contemporanea li possa riproporre in forma di motivi nostalgici, eppure sempre attuali. Si completa così la compenetrazione tra moda e fumetto giapponese, avvicinati dall’intento comune di fungere da specchio della società o, al contrario, di far sognare grazie alla costruzione di immaginari visivi eterei e affascinanti. 

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Giu 4, 2025

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