La t-shirt “Protect the dolls” lancia un messaggio d’amore che appartiene a tutti noi 

Da diverse settimane moltissime celebrity del fashion e dello show business sono state immortalate mentre indossavano una t-shirt bianca con il claim “Protect the dolls”. Un messaggio di autentico attivismo nato dalla mente del giovane designer Conner Ives. Ma perché una semplice t-shirt è così importante nel panorama contemporaneo? 

Durante l’ultima London Fashion Week di febbraio, Conner Ives ha presentato la sua collezione FW 2025 lanciando, sul finale, un messaggio d’amore per la comunità trans. Il giovane designer inglese infatti, durante i canonici saluti, si è presentato indossando la t-shirt “Protect the dolls”. Un claim eloquente ma che nasconde diversi piani di lettura che per la comunità LGBTQIA+ risultano essere immediatamente chiari. In un clima politico mondiale in cui le destre radicali stanno conquistando sempre più consensi i diritti delle comunità più fragili sembrano essere nel mirino dei potenti. Soltanto qualche settimana fa la Corte Suprema britannica ha approvato un ricorso che di fatto colpisce tutta la comunità trans. Secondo la sentenza le persone transgender non avrebbero il diritto di essere riconosciute come donne dalla legge per via dell’apparato riproduttivo presente fin dalla nascita.

Con questa manovra politica le donne trans nel Regno Unito non avranno gli stessi diritti che tutelano le persone nate biologicamente donne. Il gruppo femminista scozzese “For Women Scotland” ha richiesto e ottenuto così una legge anacronistica con il grande supporto mediatico della scrittrice J.K. Rowling, attivo membro del collettivo. In risposta a questi soprusi moltissime celebrità si sono schierate a favore della comunità trans utilizzando la t-shirt “Protect the dolls” come mezzo d’amore. Troye Sivan decide di indossare il capo di Conner Ives sul palco del Coachella in compagnia di Charli XCX e così da quel momento si attiva una catena di supporto in tutto il mondo. L’attore Pedro Pascal indossa la t-shirt alla prima di “Thunderbolts” mentre il direttore creativo di Tom Ford Haider Ackermann ne pubblica uno scatto sul proprio profilo Instagram. Tilda Swinton e Addison Rae si uniscono a questa “campagna” di supporto così come Alex Consani, estremamente coinvolta in questa battaglia. La modella dell’anno infatti è una delle esponenti più in vista della comunità trans nel fashion system che ha conquistato con il suo talento e un innato magnetismo. 

Il termine “Dolls” e la Ball Room scene 

Il mondo della moda si erge su codici culturali ed estetici strettamente legati alla comunità LGBTQIA+ che di fatto, questo sistema, lo ha creato. Un supporto reciproco e intrinseco che nel 2025 si manifesta attraverso la t-shirt di Conner Ives i cui ricavati verranno donati all’associazione no-profit Trans Lifeline. Ma chi sono le “dolls”? Il termine simbolo di questa battaglia che identifica le donne trans della comunità nasce nella fervente Ball Room scene. Una realtà nata nella seconda metà del secolo scorso nelle grandi metropoli Statunitensi, prima fra tutte New York.

Le Ball Room nascono come un luogo di rifugio per la comunità trans afro discendente che abbiamo visto rappresentata in show televisivi come “Pose”. Con il tempo le Ball sono diventate un fenomeno mondiale, simbolo di libertà identitaria e politica queer. Queste atmosfere magiche hanno ispirato leggende come Madonna che nel 1990 presentò al mondo uno dei suoi singoli più celebri “Vogue”. Un brano che celebrava il “vogueing”, stile di danza nato proprio nelle Ball e che imitava, a ritmo di musica, le pose delle modelle negli editoriali di Vogue Magazine. Nella contemporaneità la moda e la musica continuano ad ispirarsi a quel mondo di autentico attivismo in cui ognuno è libero di essere chi vuole. Le “dolls” di Conner Ives rappresentano soltanto l’ultima battaglia pacifica per un mondo in cui l’inclusione non è soltanto una performance mediatica. 

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Mag 8, 2025

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