Art

Céline Maki-e: un omaggio alla tradizione nipponica Urushi


Céline partecipa all’Osaka-Kansai World Expo 2025 con un’exhibition dedicata all’arte millenaria della laccatura giapponese, immersa in un setting avvolgente e unico

Céline prenderà parte all’Osaka-Kansai World Expo 2025, organizzata dal Bureau International des Expositions. Nell’anno del suo venticinquesimo anniversario il brand, fondato nel 1945 da Céline Viapiana, è stato selezionato come uno degli ambassador della Francia insieme ad altri marchi. Per la maison il Giappone è partner di lunga data: l’apertura del primo store Céline giapponese risale al 1970, a Sun Motoyama. Negli anni si sono aggiunti numerosi altri punti vendita, fino a raggiungere l’attuale numero di quaranta flagship store. Il mondo nipponico, inoltre, ha rappresentato un’importante fonte di ispirazione per Céline Viapiana, anche grazie ai suoi diversi viaggi.

Céline Maki-e: un omaggio alla tradizione nipponica Urushi

L’esposizione di Céline, visionabile nel padiglione francese dal 13 aprile all’11 maggio, si svolge in un setting effimero ma contemporaneo, suggestiva ambientazione di un dialogo tra arti e tradizioni uniche. La prima stanza richiama lo stile di un’abitazione giapponese grazie a pareti di carta sohji. Luci e specchi contribuiscono a coinvolgere l’osservatore, spingendolo a una riflessione sul momento presente. Qui in interagiscono suggestioni variegate: opere d’arte legate alla tradizione giapponese Urushi, preziose borse Céline realizzate con materiali pregiati e moderne installazioni video. A seguire, un set up immersivo porta in vita un’installazione realizzata dall’artista nipponico Soshi Nakamura. 

Céline rende omaggio alla tradizione artigiana occidentale e nipponica in una collaborazione con Hikoju Makie

Per celebrare l’arte e la cultura giapponese Céline ha collaborato con Hikoju Makie, gruppo di artisti giapponesi specializzati nella produzione di opere legate alle laccature Urushi. Legata a una tradizione millenaria, l’arte Urushi è rivisitata da Hikoju Makie intrecciando sapienza artigiana, contemporaneità e ironia per dar vita a opere moderne e irripetibili. Fondato nel 2004, il gruppo nasce dall’iniziativa del Maestro Takashi Wakamiya, scomparso a inizio anno, a cui Céline rende omaggio anche attraverso questa esposizione. 

Céline Maki-e: un omaggio alla tradizione nipponica Urushi

Gli artigiani di Hikoju Makie hanno creato tre opere in legno con laccatura Urushi raffiguranti il monogram iconico di Céline, nato nel 1971 e ispirato a Place de l’Étoile e all’Arc du Triomphe a Parigi. I monogram sono stati realizzati in tre colorazioni che esprimono valori tradizionali della cultura nipponica. Il vermiglio, chiamato “hon-sho” nella tradizione Urushi, è ottenuto dal cinabro, un pimento che contiene mercurio. Quest’ultimo dettaglio assume un’importanza fondamentale, perché il metallo appartiene sia alla cultura Giapponese che a quella Occidentale.

Céline Maki-e: un omaggio alla tradizione nipponica Urushi

Simboleggia la rinascita e la resurrezione. La seconda colorazione è “Jet black”, inizialmente usata solo nella tradizione orientale, che rimanda a eleganza e formalità. Quando le laccature giapponesi iniziarono a essere esportate in Occidente nel 1500, diverse famiglie aristocratiche rimasero affascinate da questa tonalità tanto da iniziare a far dipingere i loro pianoforti e frac di nero. Infine, il “Gold Yellow” rappresenta la luce solare e la natura, e si ricollega anch’esso al tema della resurrezione. 

Céline Maki-e: un omaggio alla tradizione nipponica Urushi

I monogram laccati presentano inoltre decori con bamboo, pini e prugne, anch’essi ricchi di significati simbolici. Accanto ad essi, sono esposte tre Triomphe Bag nelle stesse colorazioni, create appositamente in occasione dell’Expo negli atelier della maison situati in Toscana. Ricavate da pellami pregiati e foderate in pelle d’agnello, sono decorate con un motivo giapponese che simboleggia l’augurio di continuità e longevità. A testimoniarne l’esclusività, ogni borsa presenta un numero identificativo impresso sulla fodera interna. 

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“Hands at Work” e “Ten Landscapes of Dreams”: un racconto dell’artigianalità attraverso lo sguardo di Soshi Nakamura

La seconda sala dell’exhibition ospita un’installazione immersiva costituita da uno specchio che fronteggia uno schermo led dalle dimensioni imponenti. In questo setting è proiettato “Ten Landscapes of Dreams”, in cui il monogram Céline compare come fenomeno in diverse ambientazioni, dipingendo una pacata sovrapposizione tra l’estetica Céline e la spiritualità giapponese. I paesaggi mutano a seconda della prospettiva da cui li osserva lo spettatore, così come in base alle sue emozioni, trasformando l’experience in un momento onirico. 

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L’installazione è stata ideata da Soshi Nakamura, visual artist e filmmaker il cui lavoro si concentra sull’esplorazione di ciò che ci rende umani, intrecciando narrative nascoste, fenomeni in continua evoluzione e soggetti eterei. In quest’occasione, l’artista ha collaborato con Céline per la creazione di un’ulteriore produzione video, “Hands at Work”. Le riprese mostrano le abilità tecniche degli artigiani di Hikoju Makie, ritratti nel workshop del gruppo a Kana Zawa, e di Céline, negli atelier a Radda in Chianti. 

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Apr 17, 2025

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