Art

Blinds: una scultura monumentale all’aperto

Martin Margiela e la surrealista fusione tra spazio urbano e arte

Margiela ritiratosi nel 2009, ha continuato a creare, sebbene resti lontano dai riflettori e dalle passerelle. L’opera “Blinds”, da qualche giorno presente nel quartiere Schuttershofstraat, nel cuore di Anversa, rappresenta una tappa importante per l’artista, noto per il suo approccio enigmatico e concettuale nel mondo della moda e dell’arte. 

Art in the City 

“Bilnds” fa parte del progetto, Art in the City, concepito dal Museo Middelheim e diventa espressione di visioni artistiche e surreali della quotidianità poste in spazi pubblici. Zone di passaggio, piazze e vie dove l’ordine del giorno è la frenetica routine. Quasi come un modo per risvegliarci da questa abitudine in cui siamo caduti. Il progetto mira a valorizzare artisti e arte locali, distribuendo in spazi pubblici prospettive contemporanee e voci innovative, capaci di catturare l’essenza della città in visioni moderne. Ponendo le opere sparse per la città si vuole creare una connessione con il pubblico. C’è il tentativo di accorciare la distanza tra artista, pubblico e opera d’arte.

Blinds, scultura surrealista 

Allestita nella città che ospita il museo della moda MoMu e numerose istituzioni artistiche, “Blinds” si sviluppa per invitare i visitatori a interrogarsi su concetti di visibilità, percezione e identità. Il titolo stesso dell’opera è indicativo.  La scultura si presenta come una colonna composta di tendaggi metallici, che, vogliono offrire uno sguardo su qualcosa di inesistente: l’illusione di celare e al tempo stesso rivelare qualcosa che non c’è.  Non c’è nulla da scoprire, si gira intorno alla scultura, e ogni cosa che vediamo dal riflesso del nostro viso, a quello delle vetrine cangianti alle spalle, si rivela altro.  Nuove immagini si riflettono e nuove prospettive si aprono. Prospettive sognanti, che nella scena urbana diventano un rimando al surrealismo belga. Margiela, che in passato ha rifiutato la notorietà scegliendo l’anonimato, ha trasferito questa poetica anche nel mondo dell’arte. 

Il designer, infatti, utilizza la città di Anversa come uno spazio interattivo, incoraggiando i visitatori a osservare l’opera attraverso una lente critica e riflessiva. Con “Blinds”, sottolinea l’importanza del vedere oltre l’apparenza, creando un’installazione che diventa simbolo di introspezione e di sguardi nascosti, mantenendo il suo linguaggio unico e concettuale.

Rappresenta un’opportunità per immergersi in una visione artistica che sfida le convenzioni e celebra l’indagine visiva in un contesto urbano, rendendo omaggio al mistero che Margiela ha sempre mantenuto attorno alla sua persona e al suo lavoro.

 L’esperienza mira a esplorare la tensione tra la rivelazione e l’occultamento, temi centrali sia nel suo lavoro in moda che nelle sue più recenti incursioni nell’arte. Martin Margiela gioca con le dinamiche dell’osservazione, della seduzione visiva e della sua imprevedibilità, di cui tanto ci sarebbe bisogno oggi – e per cui il suo contributo manca enormemente – anche nell’industria moda. 

Il designer artista

Da quando ha lasciato la direzione di Maison Margiela, la sua assenza dalle passerelle si è fatta notare. Dopo dodici anni, presenta, nel 2021 alle Galeries Lafayette il suo ritorno come artista e scultore. 

Questa mostra senza titolo, attraverso quaranta opere (tra sculture, dipinti e video) ha come oggetto principale il tema del tempo. L’argomento attorno al quale ruota tutto è il passare del tempo, tempus fugit: il percorso è labirintico con una messa a fuoco su dettagli particolari, sfuggenti a un primo sguardo. 

Si evidenzia l’attenzione di Margiela per la trasformazione dettata dal tempo che scorre. Interessante come ha approfondito i modi in cui resistiamo ad esso, o, come lo accettiamo. 

L’essenza stessa dell’anonimato si ritrova nel designer. Ha preferito, infatti, anche durante la sua carriera a capo del brand essere una figura lontana dai riflettori, sono pochissime le interviste rilasciate e le apparizioni pubbliche. Scegliendo di non firmare i suoi capi con il proprio nome, ha sottolineato maggiormente questa cosa, preferendo un’etichetta bianca senza logo. Questo rifiuto della notorietà ha contribuito al suo fascino misterioso, facendo della sua Maison un simbolo di avanguardia e innovazione. 

La stessa che continuiamo a trovare nella sua visione artistica. La sovversione degli elementi è, resta e sarà sempre parte dell’animo di Martin Margiela.

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Ott 29, 2024

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