Chiamare a raduno sorelle, falene, fiammelle, ossa di leonesse, pietre e serpentesse per la mostra della Camoni
“Nulla si crea. Nulla si distrugge. Tutto si trasforma.” La celebre frase pronunciata da Antoine-Laurent de Lavoisier racchiude il principio di conservazione della massa. Eppure, discostandosi dalla fisica, e avvicinandosi alla filosofia, questo enunciato è sicuramente rappresentativo del lavoro dell’artista Chiara Camoni.
Nell’immaginario comune la materia è tutto ciò che si può toccare, tangibile, reale, la materia ci circonda e sancisce lo spazio e la sua finitudine. La materia è, dunque, anche la rappresentazione lapalissiana della transitorietà e, di conseguenza, di una inevitabile fine.
Chiara Camoni (Piacenza, 1974), artista italiana tra le più conosciute della sua epoca, veicola attraverso la sua arte, il messaggio che tutto ciò che è materia (ma non solo) è in trasformazione. Niente si crea da zero, niente è condannato all’oblio nella parola “distruzione”.
Natura in trasformazione: il viaggio interdisciplinare di Chiara Camoni
La mostra “Chiamare a raduno sorelle, falene, fiammelle, ossa di leonesse, pietre e serpentesse”, presso il Pirelli Hangar Bicocca di Milano, é la più completa mai presentata dall’artista. La mostra include un ampio numero di opere, alcune delle quali ideate appositamente per la mostra, che testimoniano il percorso altamente interdisciplinare di Chiara Camoni.
La sua forma espressiva spazia dal disegno, alla scultura e al videomaking. La ceramica fa parte del suo mondo sin dagli anni Novanta, quando frequentava l’accademia di belle arti. Un’elemento che rappresenta per lei lo stato primordiale della materia, che le da la possibilità di plasmarla e creare qualsiasi cosa e, al tempo stesso, incarna un rapporto quasi simbiotico con la terra. «La ceramica è un materiale disponibile, duttile e alla porta di chiunque, ma con un elemento di sorpresa», afferma l’artista.
Non solo ceramica, ma anche argilla, terra, cenere, fiori e foglie. Il legame tra l’artista ed il mondo naturale è ciò che più contraddistingue le sue opere conferendo all’esposizione un carattere magico ed ancestrale, capace di trasportare lo spettatore in una dimensione dove ogni elemento naturale è vivo e tutto può trasformasi, evolvere, senza smettere mai di vivere ma, semplicemente, continuando il proprio ciclo vitale sotto un’altra forma.
La luce asettica degli interni del Pirelli hangar Bicocca è mitigata e resa più intima grazie al calore naturale delle fiammelle che caratterizzano alcune delle opere. Le grandi stanze vuote si trasformano in un grande giardino di richiamo tardo romano. Si crea così un atmosfera in prende vita un’unione tra reale e magico. Tra fisico e metafisico, che costituisce una vera e propria esperienza oltre alla mostra in se.
La dimensione artistica della Camoni è fatta anche di condivisione, molte sue opere sono ispirate di workshop e momenti creativi con amici e parenti. Sua nonna divenne, all’eta di ottantanove anni, la sua assistente, incoraggiandola fortemente a realizzare una raccolta di disegni a matita di soggetti naturali, fiori, piante e animali.
Oltre il visibile: tra Scultura e natura per un’esperienza sensoriale
Lo stretto legame con la natura permea l’intero spazio espositivo e si ritrova soprattutto nelle tende in tessuto. Dipinte con stampe vegetali di foglie, fiori e legni. Le stampe creano figure antropomorfe, come spiritelli che si animano e si muovono alla luce del sole che filtra debolmente attraverso le finestre.
Dal grès smaltato, invece, nasce l’ispirazione per creare dei vasi con forme imperfette. Quanto più possibile simili alle antiche giare delle tradizioni arcaiche che, nell’antico Egitto, venivano utilizzati per custodire gli organi dei defunti. Questi lavori contengono fiori freschi o secchi. Elementi scultorei a tutti gli effetti, ma in continuo cambiamento. Le loro forme ricordano quelle di animali, insetti e coralli, e portano la scultura in contatto con il mondo degli oggetti rituali.
Il mondo naturale rappresenta il filo rouge di questa esperienza, da vivere come se fosse una passeggiata in un bosco incantato, ricco di creature pronte ad accogliere lo spettatore. A questo scopo l’artista ha realizzato appositamente per “Chiamare a raduno” due sculture da posizionare all’ingresso; due leonesse in pietra leccese con occhi in labradorite.
Sempre con il gres sono state realizzate varie ciotole che formano la figura di due serpentesse. Queste sculture – formate da assemblaggi di scaglie di onice o da elementi in porcellana – disposte a pavimento ostruiscono e determinano il passaggio del pubblico in specifiche aree dello spazio.
Le opere che suscitano più curiosità e stupore sono sicuramente le Sisters, sculture dall’aspetto antropomorfo, realizzate dall’artista a partire dal 2019. Composte da diversi materiali assemblati tra loro (terracotta, cera, grès, porcellana, elementi vegetali), le Sisters appaiono come divinità che incarnano una femminilità ancestrale, lasciando lo spettatore pieno di domande riguardo le numerose storie che queste figure magiche sembrano nascondere. La creazione di queste opere è, per l’artista, il simbolo di una sorellanza ritrovata, che incita all’unione, al desiderio di comunità nella quale l’individuo può finalmente sentirsi libero e se stesso.
Chiara Camoni trasmette tramite ogni sua opera sentimenti positivi, capaci di infondere tranquillità nello spettatore, pur mantenendo un alone di mistero in grado di farlo interrogare e mettere in discussione. Per visitare questo mondo mistico e puro, avete tempo fino al 21 giugno 2024. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito https://pirellihangarbicocca.org/
Photo courtesy Hangar Bicocca.