La più grande retrospettiva mai realizzata del lavoro fotografico di Juergen Teller attraversa la sua pratica unica e la sua visione creativa, la volontà di raccontare scene di vita uniche con una lente esperienziale e autentica
Attraversando le sale l’energia è unica, è forte e arriva dritta agli occhi, come una ventata d’aria fresca, fa ammirare ma anche riflettere, fa elaborare e capire. Pensando al lavoro di Teller non si può che ragionare sui grandi caratteri del suo lavoro, che lo contraddistinguono da chiunque altro, che lo rendono riconoscibile e allo stesso tempo sincero. Autentico, spontaneo, reale, immediato. Queste le parole che rappresentano per iscritto la combinazione di scene intime, le istantanee di vita moderna, anche cruda, e le rappresentazioni più commerciali di moda.
La schiettezza nel ritrarre personalità celebri del mondo della moda, dell’arte, del cinema lo ha reso uno dei fotografi, se non il fotografo, di riferimento per il panorama internazionale del mondo della moda. I suoi scatti hanno sempre un velo di provocazione, per rappresentazione, allusione o carattere esplicito. È riuscito a scardinare molte regole del mondo convenzionale della fotografia di moda, a combinare sapientemente una grande linea creativo-artistica anche nei lavori commerciali più noti, ad introdurre nel suo lavoro tematiche reali e condivisibili — famiglia, tradizione, ammirazione, resistenza — a far sì che l’osservatore si immedesimi e si perda all’interno di ogni suo scatto.
Inaugura oggi negli spazi di Triennale Milano, la mostra Juergen Teller i need to live. L’esibizione a cura di Thomas Weski in collaborazione con Juergen Teller e Dovile Drizyte, realizzata con il supporto di Saint Laurent by Anthony Vaccarello. Ideata su misura per gli spazi di Triennale, è diversa da quella andata in scena al Grand Palais Éphémère. È suddivisa per gruppi di lavori, per varie parti della vita di ognuno di noi. Riunisce per la prima volta una raccolta incredibile di 1000 opere. Comprensive di lavori personali, su commissione, scatti noti e nuove serie fotografiche, video e installazioni. Tutto ciò permette di entrare ancora più in contatto con il carattere umano e personale del fotografo che, spesse volte, rimane celato dietro la sua riconosciuta pratica.
Teller ha l’obiettivo di riflettere sulla sua carriera, sugli avvenimento personale e familiari che l’hanno accompagnato negli anni, e che l’hanno profondamente segnato. Celebra dunque la volontà di essere vivi, di scegliere di affrontare ogni giorno con forza, carisma e consapevolezza. Riconoscendo, così, la fragilità che fa inevitabilmente parte dell’esistenza umana. I need to live si riferisce proprio alla forza che Teller ha dovuto mettere in campo nella vita. Forza che ha utilizzato per reagire a quelle sensazioni della precarietà umana che si è trovato a sentire — come tutti noi. Anche i temi più profondi e toccanti per lui sono da considerare e raccontare in maniera diretta e realistica. Un’inno alla vita, ma a quella vissuta come Juergen Teller.
Photo courtesy Triennale Milano.