I nuovi spazi dell’Onassis Ready di Atene aprono al pubblico con una retrospettiva sul lavoro di Jurgen Teller. “You are invited” ripercorre la carriera del fotografo, dal 1990 ad oggi, attraverso una selezione di immagini inedite affiancate a suggestioni visive già celebri. La retrospettiva sarà aperta al pubblico fino al prossimo 30 dicembre 2025
Ritorna l’immaginario dissacrante e iper-realista di Jurgen Teller nella nuovissima mostra “You are invited” all’Onassis Ready di Atene, che inaugura ufficialmente i suoi spazi. La retrospettiva racconterà l’evoluzione estetica dell’artista attraverso l’archivio e progetti inediti. Diverse serie fotografiche, lavori individuali e molteplici video costruiranno un racconto visivo completo che ricoprirà l’operato di Teller dal 1990 alla contemporaneità. Oltre a scatti e progetti inediti la mostra metterà in luce le immagini più celebri che hanno contribuito al successo mondiale dell’artista. Dagli iconici ritratti di Kate Moss passando per le foto con protagonisti Iggy Pop e Charlotte Rampling. “You are invited” si presenta difatti come un vero e proprio punto fermo in cui passato e presente dialogano metaforicamente.
Visionando la contrapposizione fra l’archivio e i nuovi immaginari la modalità d’esplorazione visiva di Teller diventa leggibile e ci rivela il realismo della sua filosofia. Fra i numerosi lavori personali figurano diverse commissioni pubbliche come lo scatto di Papa Francesco in un carcere femminile durante la Biennale di Venezia 2024. Viene illustrato anche il progetto che Teller realizza con la moglie Dovile Drizyte in cui si esplorano i lati più intimi della loro relazione romantica, ma non solo. Il racconto in immagini, che ricopre otto anni di lavoro, è un ritratto neorealista anche della maternità e di tutte le sue luci e ombre. Volti comuni si alternano a profili noti che, nell’obbiettivo grottesco di Jurgen Teller, raccontano una realtà comune e cruda per tutti.
Il percorso espositivo tra poesia, ironia e moda
“You are invited” mette in scena i contrasti più sinceri della vita. Emozioni e sensazioni interiori vengono mostrate prive di filtri, in pieno stile Teller che negli anni ha costruito un immaginario ben definito e riconoscibile. Un linguaggio contemporaneo che dall’estro ironico passa alla dissacrante realtà di un mondo sempre più alienato. «La mostra di Juergen Teller sarà più di una semplice esposizione. È un invito: a sentire, a interrogarsi, a sentirsi parte di qualcosa.» Afferma Afroditi Panagiotakou, direttore artistico della fondazione Onassis che in una conversazione con l’artista ci parlano delle tematiche affrontate dalla mostra.
Partendo dal titolo “You are invited” che nasce da una suggestione del fotografo, dopo aver ricevuto un invito per una celebrazione domenicale in chiesa. Questo “invito” trasversale e metaforico si immette nelle immagini della mostra che diventano cruda poesia. Il percorso si sviluppa e “cresce” come in un ciclo vitale. Si parte dalle prime foto realizzate dal padre di Jurgen Teller quando egli era piccolo sino ad arrivare ai suoi autoritratti in età adulta. Un climax ascendente profondo che tocca le corde più intime dell’artista, la cui vita viene messa a nudo.
La democratizzazione delle immagini
Quando il mondo della moda iniziò ad interessarsi allo stile dissacrante di Jurgen Teller lui, dopo poco tempo, cercò subito di allontanarsi. Ad oggi le sue collaborazioni con le maison più in vista sono molteplici ma il suo obbiettivo non ha mai perso di realismo e ironia. Nella mostra questa dichiarazione di intenti diventa tangibile e così dai ritratti di Kate Moss si passa ai volti delle persone comuni. «Siamo diventati famosi praticamente insieme, Kate Moss ed io, da giovani.» Afferma Juergen Teller in una nota all’apertura della retrospettiva, che continua: «Tutti volevano trovare la nuova Kate Moss, la nuova top model. Per me, era l’opposto. Volevo democratizzare l’intero scenario.
Da giovane, pensavo di poter fotografare solo qualcuno da cui ero attratto, qualcuno che ammiravo, qualcuno che mi piaceva. Era l’unico modo possibile. Quell’esercizio, nel corso di un anno, mi ha davvero aiutato ad aprirmi e a fotografare chiunque e qualsiasi cosa. Anche persone che non mi interessavano, o che non mi piacevano, o che mi piacevano molto.» La democratizzazione dell’arte dunque, demonizzata da molti, nella fotografia di Jurgen Teller rappresenta una filosofia, prima astratta, poi tangibile. L’artista difatti considera le sue immagini “oggetti” comuni con cui i visitatori possono entrare in contatto.
Ciò che si allontana di molto da questa visione è la fruizione delle immagini sulle piattaforme digitali e nello specifico i social. Una chiave comunicativa contemporanea che però non appartiene a Teller che afferma: «È una decisione consapevole quella di non impegnarmi (con i social ndr). Interagisco con i giovani attraverso il mio lavoro, le mie mostre, pubblicando le mie opere e attraverso il mio lavoro pubblicitario e commerciale. Loro pubblicano su Instagram, quindi non c’è bisogno che lo faccia io.»
La mostra “You are invited” sarà aperta al pubblico fino al prossimo 30 dicembre 2025.
Photo: Juergen Teller, courtesy of the artist. Leg, snails and peaches no.43, London 2017.



