L’eleganza di GIADA incontra la bellezza temporale di atmosfere floreali e arte classica

La collezione SS26 di GIADA è stata presentata presso il Museo Poldi Pezzoli di Milano durante la Fashion Week con un’evento esclusivo promosso dal brand. Secondo l’approccio identificativo di Gabriele Colasanto, le linee pulite dello stile GIADA vengono mixate con ispirazioni provenienti da piani culturali diversi ma affini, unite dalla visione artistica del designer

I giardini di Boboli sono un luogo d’incanto, immerso nei bagliori di luce danzanti e i morbidi petali delle peonie, i cui fiori chinano con garbo il capo verso il suolo delle aiuole rinascimentali. Qui si rifrangono microcosmi di emozioni, simili alla piacevole sensazione di un abito quando veste il corpo e l’anima. È nella delicatezza di questo scenario che prosegue la passeggiata sensoriale di Gabriele Colangelo, alla direzione creativa di GIADA. La nuova collezione del brand è un’armonia di ricami, sapientemente bilanciati con silhouette pulite ed eleganti. 

Le peonie del giardino di Boboli intarsiate nello chiffon sottile di GIADA

GIADA SS26 trae ispirazione proprio dalle peonie del giardino di Boboli, che negli abiti si traducono in sottrazioni di chiffon e rafia. La lucida rafia traccia sullo chiffon effetti devoré, frutto di pazienza e tecnica artigianale. I ramages di peonie delineano un’eco di eleganza sussurrata, e si intarsiano con il candore e le trasparenze degli abiti a linea dritta. Le silhouette, sottili ed eleganti, si illuminano della luce portata dai ricami, realizzati con un tono su tono bianco o in nero a contrasto. I dolci motivi floreali ispirano anche collane e spille in resina, smussate e organiche, realizzate con materiali lavorati e scolpiti a mano e dalle linee più geometriche. Alcuni look sono resi unici dalla presenza di frange sottili, che si stagliano sui capi sotto forma di fili in degradé, sfumate nell’onice e nella giada e con micro cristalli applicati. La purezza delle linee nelle silhouette si alterna a sospiri di movimento e dettagli tridimensionali, proprio come nelle visioni pittoriche dei giardini. 

Dettagli della nuova collezione Giada primavera estate 2026

L’accostamento tra dimensioni culturali rende uniche le collezioni di Gabriele Colasanto, permeate da un’eleganza senza tempo

Come sempre, Colangelo porta avanti per le collezioni di GIADA un dialogo tra piani culturali. Facendo, così, risuonare anche nell’animo dello spettatore tutta la sua sensibilità artistica e creativa. Così, all’eleganza della natura si affianca l’arte di Wendy Golden e i suoi cesti monofilamento, plasmati con maestria. La loro trama irregolare e zigrinata diventa l’ispirazione per le texture di maglie in viscosa e in seta. Tramate parzialmente con lycra, terminano con fili metallici che le rendono ancora più scultoree. Le pietre sono anch’esse materia base per le creazioni di Colangelo. Oltre all’onice e alla giada, anche l’agata grigia, la cui tonalità è ripresa in abiti dall’invisibile bustier. 

Modelle indossano look della collezione primavera estate 2026 di Giada

Immancabile, compare anche uno dei simboli dello stile di GIADA: il caposcala Andi, che in questa collezione si caratterizza per uno spacco frontale sempre più alto. L’eleganza rigorosa delle silhouette viene stemperata con stivaletti in maglia, slides sfrangiate con attenta sapienza artigianale, e dalle trasparenze che abbracciano i tessuti. La linea Primavera-Estate 2026 è stata presentata nell’orangerie di Museo Poldi Pezzoli a Milano. L’evento ha costituito anche un momento per ribadire l’impegno di GIADA nell’esplorazione di percorsi di fusione tra cultura classica e ispirazioni moderne. In quest’occasione, il brand ha infatti proposto un’esperienza estetica nuova e unica: l’”Art to Art” – un’esclusiva presentazione dedicata alla stampa, che ha avuto luogo durante la Settimana della Moda di Milano. 

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Set 30, 2025

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