La nuova frontiera dell’arte in uno degli hotel più artistici di Milano
La scoperta di se e del mondo circostante é un percorso lungo e tortuoso, che passa per diverse tappe e non poche insidie. Da sempre l’arte ha cercato di immortalare alcuni di questi momenti, cercando di suscitare nei suo fruitori quel sentimento di incertezza che ci accomuna tutti.
Ed è proprio da questo sentimento di continua ricerca di se stessi, che nasce l’idea di Who am I?, mostra collettiva e diffusa, presso l’hotel di design più famoso di Milano, nhow Milano di via Tortona.
Ubicato in uno dei quartieri centrali della design week, kermesse milanese che, ogni anno, porta in città migliaia di appassionati e curiosi, nhow Milano è l’ambiente ideale per ospitare opere d’arte innovative e d’impatto, che si sposano perfettamente con gli interni di design creati da Matteo Thun.
Trasformazione: flusso incessante e inevitabile
Il cambiamento è parte intrinseca dell’essere umano, una costante nelle nostre vite che scorrono inarrestabili, senza mai fermasi e senza seguire alcuno schema. E’ proprio da questo concetto che nasce il progetto dell’artista lettone Valentinaki: “Liquid Blue” è un viaggio nel percorso evolutivo che si concentra sull’inizio, sull’essenza dell’umanità ai suoi albori, utilizzando la metafora dell’acqua che si trasforma e scorre prima imperterrita e calma, poi implacabile e tumultuosa, in un ciclo in infinito divenire.
“Liquid Blue” è situata esattamente tra le rovine dell’ex fabbrica General Electric, sulle quali sorge oggi l’hotel. Attraverso il pavimento trasparente della lobby è possibile ammirare l’opera e riflettere sul significato del cambiamento e del divenire di ogni cosa, e sulla capacità di trasformarsi sempre in qualcosa di nuovo.
Ogni cambiamento che l’essere umano vive è strettamente connesso con l’ambiente che lo circonda, dal quale trae insegnamenti, delusioni, ma anche influenze. L’installazione “8 miliardi” di Pierangelo Russo, artista italiano poliedrico, riflette sulla disparità della distribuzione delle risorse tra gli abitanti del pianeta Terra (8 miliardi, appunto). Ognuno di noi, attraverso le risorse che gli sono concesse, affronta il cambiamento e si interfaccia con esso, nel modo a lui più congeniale ma sempre dimostrando una grande capacità di adattamento.
Sempre al piano terra dell’hotel troviamo altri tre artisti che fanno parte della serie di opere dedicate alla trasformazione: Pongo 3D, Andrea Grazi e Luna Berlusconi.
Immortalità : tra ricordo e oblìo
Proseguendo al primo piano, la tematica principale volge sul tema dell’immortalità, un concetto tanto temuto quanto affascinante. Già nel 400 a.C. Pitagora confidava alla penna i suoi timori attraverso questa citazione “L’uomo è mortale a casa dei suoi timori, e immortale a causa dei suoi desideri”. Gli artisti che hanno rappresentato questo sentimento attraverso le proprie opere sono Artista URBANO, Andrea Rocca, Kim ErrEmme e le installazioni di Sergio Villa Mobilitaly by Carlo Rampazzi.
Forse prima di noi anche tanti artisti e pensatori si sono chiesti che cosa ne sarebbe stato delle loro opere ed idee quando il loro corpo avrebbe abbandonato questo mondo: molti di loro non hanno potuto conoscere la riposta, eppure hanno raggiunto la tanto ambita immortalità attraverso il patrimonio culturale che hanno lasciato al mondo. Artista URBANO infatti omaggia tramite le sue opere quegli artisti che hanno lasciato un impronta indelebile, attraverso la sua personale interpretazione in chiave pop di quadri famosi ed opere dedicate alle invenzioni più iconiche della storia, quali la Moka e la Vespa.
Inconscio: i profondi abissi dell’animo umano
Proseguendo al secondo piano, ci immergiamo nella parte più profonda dell’animo umano: l’inconscio. In un’opera di freudiana memoria, il brand di design Eagle espone le sue lampade di design ispirate al design classico italiano con un tocco innovativo. Se, da un lato, si vedono una moltitudine di lampade colorate poste in posizione piramidale, dall’altro notiamo un’unica lampada spenta (personalizzata dall’artista Fé-Federica Sutti). Questa dicotomia rappresenta il contrasto tra conscio ed inconscio dell’individuo, ma vuole essere anche un omaggio agli inizi della ricerca psicologica, con il Test di Rorschach che, tramite macchie di inchiostro simmetriche, analizzava la personalità dell’individuo.
Altri due artisti sono presenti sul piano: si tratta di Anastasiia Lapitskaia, con le sue fotografie rappresentative dal connubio di uomo e natura, e di Pierangelo Russo, con l’installazione interattiva “Rifletti-ti”, un dodecaedro ricoperto di specchi nei quali vedere il proprio riflesso da diverse angolazioni, ognuna rappresentante una sfaccettatura diversa di se.
La società: necessaria individualità o inevitabile omologazione?
Sulla scia delle teorie di Aristotele e Darwin, si costruisce la tematica centrale del terzo piano dedicato alla mostra: “La società”. Chi è l’individuo più forte? Secondo Charles Darwin colui che sa adattarsi al cambiamento. E proprio dall’idea di cambiamento come motore della società, nasce l’opera di Pierangelo Russo, intitolata “Girotondo”; un gruppo di sagome umane in cerchio, cercando di sopravvivere alla costante evoluzione sociale, riuscendo ad integrarsi senza però omologarsi e perdere se stessi per sempre. L’opera si compone di pannelli di legno, acciaio e mirror flex, in un intrigante gioco di specchi.
La mostra culmina al quarto piano, con un’esplorazione profonda del significato dell’unicità individuale all’interno del tessuto sociale. Antonella Quacchia esprime la sua visione attraverso le opere “Little Ducks”, realizzate in resina e adornate con miniature di papere colorate. Le papere, ordinatamente disposte all’interno di un quadro, simboleggiano la società, ordinata e organizzata, quasi monotona. Finché questo ordine apparente viene interrotto da un elemento di disordine. Ovvero, due papere di colori diversi, che esaltano la bellezza della diversità e della varietà culturale.
Per concludere tornano poi le lampade “Flatiron” di Egle che, con forme e dimensioni diverse, celebrano l’unicità del testo urbano, composta da una moltitudine di individui e dalla loro creatività.
Curata da Theo Pansecco e Clara Lola Botta, ”Who am I? A Journey through self discovery” offre una straordinaria opportunità per immergersi in una riflessione profonda sull’identità individuale e collettiva. Nel contesto artistico unico del nhow Milano, le opere esposte guidano i visitatori attraverso un viaggio emozionante, esplorando temi complessi e universali. La mostra non solo celebra l’arte in tutte le sue forme, ma incoraggia anche un dialogo continuo sulla natura dell’identità e sul valore intrinseco della diversità, rendendola una tappa imperdibile per tutti gli appassionati di arte e cultura.
Photo courtesy nhow Milano Hotel.