Un omaggio per ricordare l’artista scomparso nel settembre 2023.
«Credo che l’arte debba dare all’uomo momenti di felicità, un rifugio di esistenza straordinaria, parallela a quella quotidiana. ”
Così Fernando Botero, pittore, scultore e disegnatore Colombiano, descrive ciò che per lui era l’arte. Entrato di diritto a far parte degli artisti che hanno portato avanti la tradizione pittorica del XX e XXI secolo, l’artista è recentemente scomparso lasciando al mondo la sua eredità creativa.
In onore della sua straordinaria carriera e delle sue contribuzioni all’arte, il Museo della Permanente di Milano si prepara a ospitare una mostra commemorativa dedicata a questo maestro della pittura. La mostra sarà un’occasione unica per il pubblico italiano di immergersi nelle opere iconiche di Botero, con particolare enfasi sull’esibizione della sua opera mai esposta in Italia, la Via Crucis.
Fernando Botero: il pittore che dipingeva volumi per dare forma al mondo
Botero raggiunge la sua maturità in campo artistico durante gli anni Settanta del ‘900; sebbene tragga ispirazione da grandi artisti quali Paolo Uccello, Pablo Picasso, Cezanne, Velazquez, le sue opere si collocano in una dimensione differente che nasce dal suo istinto naturale di pensare attraverso la pittura. Il suo stile può essere infatti considerato come un modo di interpretare e filtrare la realtà attraverso l’arte ed esprimere le sue riflessioni sul mondo che lo circonda.
La sua prima opera in cui le dimensioni erano particolarmente enfatizzate fu una natura morta con violino; da quel momento i suoi personaggi acquisirono quella nuova caratteristica che diventerà il suo tratto distintivo, tanto da assumere il nome di “estetica boteriana” o “boterismo”. Il mondo che crea per i suoi soggetti è dominato da un senso di tranquillità, ed essi si muovono attraverso lo spazio placidamente, consapevoli della propria forma e della propria esistenza. Queste figure voluttuose e tondeggianti erano per l’artista rappresentazioni dei volumi che danno vita al mondo rendendolo un luogo più vivo e dinamico.
Sacralità e forme avvolgenti: il profondo legame di Fernando Botero con la religione
Tra il 2010 ed il 2011, ormai giunto ad una fase di maturità artistica, Botero realizza un’opera che si distacca completamente dalle precedenti per i temi trattati: la Via Crucis.
Nato e cresciuto in Colombia, l’artista vive un rapporto molto delicato ed intimo con la religione, circondato da iconografia sacra e pratiche religiose, che vedrà ila sua massima espressione nella realizzazione di quest’opera che ne svela i contorni a lungo celati.
Nonostante la presenza costante delle forme morbide ed i volumi a lui così cari, la Via Crucis non possiede la leggerezza e l’ironia che caratterizzano i suoi lavori pregressi, ma è pervasa da un sentimento cupo, e la scena è completamente dominata dalla tragedia e dal dolore.
Da Antioquia a Milano: la Via Crucis esposta per la prima volta al pubblico
La Via Crucis è composta di 27 olii e 33 opere su carta, fino ad oggi conservate nel museo di Antioquia al quale il pittore le aveva donate nel 2012, quando l’artista aveva compiuto ottanta anni. Le opere sono state conservate all’interno del museo ma mai esposte al pubblico; solo quest’anno Next Art Exhibition, in collaborazione con l’associazione culturale Dreams, Ono Arta e Glocal Project hanno deciso di mettere in relazione il museo di Antioquia con il Museo della Permanente di Milano, nell’ottica di dare vita ad una mostra commemorativa.
Questa mostra è un’occasione senza precedenti per esplorare il mondo di un artista il cui impatto sulla scena artistica mondiale è senza pari. La mostra sarà visibile fino al 4 febbraio 2024, tutti i giorni dalle 10 alle 18 ed il sabato dalle 10 alle 20. È possibile preordinare i biglietti sul sito lapermanente.it.
Photo courtesy Museo della Permanente.